ASIA/FILIPPINE - “Vuoto di autorità, di idee, di legge, di morale a Mindanao”, denuncia un Gesuita

sabato, 26 novembre 2011

Davao (Agenzia Fides) – “Siamo preoccupati per le difficoltà che viviamo a Mindanao: soprattutto per l’assenza dello stato di diritto, per l’assenza di una leadership credibile, per la mancanza di investimenti adeguati nella promozione sociale e lo sviluppo”: lo dice in un colloquio con l’Agenzia Fides il gesuita p. Albert Alejo SJ, Direttore dell' Istituto per il Dialogo a Mindanao, nell’Università di Davao, e promotore di numerosi progetti nella società civile dell’isola.
Mentre a Midanao le comunità cristiane, quelle musulmane e i gruppi interreligiosi stanno preparando la “Settimana della Pace” (28 novembre – 4 dicembre), p. Alejo sottolinea a Fides che è il “vuoto politico” il primo male dell’isola: “Non c’è un’idea forte per il futuro di Mindanao. Non c’è un ufficio di coordinamento delle politiche centrale e locali, il ‘Regional Peace Order Council’ è fermo, senza un direttore. C’è un vuoto a livello politico, sociale e civile”. Tutto ciò, aggiunge, “rappresenta un grave problema perché su questo vuoto prosperano la criminalità e l’impunità”.
Il governo di Benigno Aquino, nota il gesuita, “ha tagliato i finanziamenti per la Bishop Ulama Conference", la conferenza di Vescovi e leader islamici, organizzatrice della Settimana della Pace, promossa e sostenuta dal governo precedente. “Noi crediamo nel ruolo attivo che i leader religiosi hanno per la pace, oggi sembra che non contino più nulla”, afferma.
Guardando alle situazioni di conflitto, prosegue p. Alejo, “i negoziati, sia con i gruppi guerriglieri islamici, sia con i ribelli comunisti sono fermi e non vi sono prospettive concrete di pace. La militarizzazione del territorio è forte, ma ci vorrebbe una riforma delle forze armate, di cui si parla da anni. Vi sono elementi corrotti anche nell’esercito”, mentre “si è sviluppata a Mindanao un’economia parallela del conflitto, fatta di traffico di armi e del business dei sequestri”.
L’appello del Direttore è quello di rilanciare “una politica del dialogo a tutti i livelli, con tutte le componenti della società di Mindanao, valorizzando attori come la società civile e i leader religiosi” e di promuovere, con ogni mezzo, “il servizio per il buon governo”, sradicando la corruzione e formando leader di spessore civile e morale. (PA) (Agenzia Fides 26/11/2011)


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