ASIA/FILIPPINE - La morte di p.Tentorio darà più coraggio ai tribali delle Filippine Sud

lunedì, 24 ottobre 2011

Zamboanga City (Agenzia Fides) – “La morte di p. Fausto Tentorio durante il mese dedicato al popolo tribale, darà coraggio a molti nella Chiesa e nella società filippina, perché sia più consapevole e si identifichi più da vicino con le aspirazioni dei popoli tribali nelle Filippine”: è quanto dice – alla vigilia delle esequie del missionario, che si terranno domani a Kidapawan – P. Sebastiano D’Ambra, del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME), confratello di P. Fausto Tentorio, ucciso una settimana fa ad Arakan, sull’isola di Mindanao (Filippine Sud).
Padre D’Ambra, anch’egli nelle Filippine da oltre 30 anni, è fondatore del movimento per il dialogo islamo-cristiano “Silsilah” a Zamboanga city. In una nota inviata all’Agenzia Fides, ricorda p. Fausto come “persona semplice, umile e gentile, che ha dedicato la sua vita alla gente, con particolare attenzione e amore per il popolo tribale di Arakan Valley”.
Il missionario si rivolge poi ai sicari dicendo: “Perché avete ucciso un padre dei popoli tribali? Per fare loro paura? No, il movimento dei popoli tribali diventerà più forte e tutti noi saremo con loro, a fianco di quanti soffrono di più nella nostra società. E’ il momento di andare avanti, indigeni, cristiani e musulmani”. P. D’Ambra ricorda le parole di Gesù: “Non abbiate paura” e afferma. “Questo è un momento di dolore, ma anche un momento di profonda solidarietà per continuare a gridare pace con la nostra vita-in-dialogo”. Il missionario esorta la popolazione di Mindanao, cristiani, musulmani e tribali – a continuare la missione di dialogo e di pace, nella certezza che “nessuno può fermare coloro che lavorano insieme per il bene comune”. (PA) (Agenzia Fides 24/10/2011)


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