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Port au Prince (Agenzia Fides) – “Urge rimettere in ordine l'amministrazione ad Haiti” perché, “se il paese fosse ben organizzato in dieci anni sarebbe ricostruito”: è quanto ha osservato l'Arcivescovo di Port au Prince (Haiti), Mons. Guire Poulard, durante un incontro con dei responsabili dei gruppi di volontariato internazionale. Le persone che sono al governo, come senatori e membri del Congresso, “non sono preparate”, ha rimarcato. Ma Mons. Poulard è convinto che il paese andrà comunque avanti perché il popolo haitiano è formato da gente “che lavora e non ha paura della povertà”, perché ha dimostrato nel corso della storia che è in grado di “emergere con forza dinanzi alle difficoltà”.
In una nota inviata all’Agenzia Fides, il Vescovo ricorda la perdita di tanti medici, infermieri, agronomi e molti altri professionisti morti nel terremoto, rimarcando l’impegno della Chiesa a educare i cristiani “che sono coloro chiamati per ricostruire il Paese”, soprattutto i giovani e gli studenti universitari.
Mons. Poulard ha spiegato che ad Haiti ci sono un migliaio di religiosi cattolici, dei quali 800 sacerdoti, impegnati a fornire un servizio in tutto il territorio nazionale nell'istruzione, nella ricostruzione, nell'attenzione ai più piccoli, nel sostegno alle famiglie, nella sanità e riescono a fare tutto ciò “senza distinzione tra le persone”.
Nella nota inviata a Fides l'Arcivescovo di Puerto Principe osserva che, dopo il terremoto del 12 gennaio 2010, il popolo cattolico di Haiti vive “un'esperienza dura, ma molto ricca”, perché ogni giorno scopre che la Chiesa “non sono gli edifici, ma il popolo di Dio, che si riunisce sotto un albero, nelle tende o sotto il sole”.
Tuttavia, sottolinea, durante il periodo di emergenza, forse per la mancanza di coordinamento tra le ONG dopo il terremoto, gli aiuti hanno avuto difficoltà a raggiungere coloro che ne hanno più bisogno. (CE) (Agenzia Fides, 15/10/2011)
