Giacarta (Agenzia Fides) – Il gruppo islamico radicale “Fronte dei difensori dell’Islam” (“Front Pembela Islam”, FPI) ha annunciato di “essere pronto ad inviare miliziani a combattere la guerra santa contro i cristiani nelle Molucche”: come riferiscono fonti di Fides nella comunità cristiana indonesiana, un comunicato ufficiale del FPI esorta i musulmani di Ambon a “svegliarsi” e promette tutto il sostegno necessario, come “nuovi soldati per la jihad”. Dieci giorni fa Ambon, capitale delle isole Molucche (nell’Est dell’arcipelago indonesiano) è stata sconvolta da scontri fra cristiani e musulmani, innescati da provocatori dopo un incidente stradale in cui è rimasto vittima un uomo musulmano (vedi Fides 12 e 13/9/2011).
La tensione interreligiosa – spiegano fonti di Fides – rappresenta oggi un’opportunità per chi vuole alimentare il conflitto. Il Segretario Generale del FPI, Muhammad Shabri Lubis, ha dichiarato: “Abbiamo invitato tutti gli attivisti del FPI, in tutto il paese, a prepararsi per andare a Ambon per difendere i musulmani e per difendere la patria”. Il Fronte ha anche annunciato che ben presto “aprirà un posto di comando ad Ambon”, nonché alcuni “ricoveri umanitari per i profughi”, garantendo piena solidarietà ai musulmani dell’isola. Di qui l’appello a “sostenere i bisogni finanziari, logistici e medici dei musulmani ad Ambon” ed a “pregare per i fratelli oppressi”.
L’appello del FPI – movimento estremista che sta alimentando conflitti interreligiosi soprattutto a Giava, nei sobborghi della metropoli Giacarta – desta preoccupazione nei cristiani indonesiani, nelle Molucche e nella capitale. “Il rischio – spiega una fonte di Fides – è che la guerra religiosa nelle Molucche sia alimentata da forze esterne, che hanno la loro agenda, proprio come avvenuto nel conflitto di dieci anni or sono”. Attualmente la situazione ad Ambon è tranquilla e relativamente stabilizzata, ma la tensione resta alta. Fonti di Fides informano che la chiesa cristiana di Silo, al confine fra la zona cristiana e musulmana, ha ripreso le celebrazioni liturgiche, anche se permane un ampio dispiegamento delle forze di polizia nell’isola, anche a protezione dei luoghi di culto. I leader religiosi, cristiani e musulmani, continuano ad adoperarsi per mantenere la pace sociale e religiosa. (PA) (Agenzia Fides 21/9/2011)