ASIA/INDIA - La Chiesa cauta su Hazare: “Giusta la lotta alla corruzione, ma attenzione alle strumentalizzazioni. Avanti con il dialogo”

mercoledì, 24 agosto 2011

Vasai (Agenzia Fides) – “La lotta alla corruzione è sacrosanta: il fenomeno è pervasivo ed urge una legge per combatterla. Ma sul movimento di Anna Hazare è necessaria cautela, in quanto Hazare, persona onesta e sincera, si espone inconsapevolmente a strumentalizzazioni politiche”: è quanto dice in una intervista all’Agenzia Fides S. cc. Mons. Felix Machado, Vescovo di Vasai, ed ex sottosegretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, esprimendosi sulla mobilitazione sociale e il digiuno dell’attivista Hazare (giunto al nono giorno) che sta scuotendo e dividendo la nazione. Mons. Machado è conterraneo di Hazare (entrambi sono originari dello stato del Maharashtra), lo conosce personalmente e lo stima come uomo “sincerante impegnato per il bene dell’India”. Ma ricorda che “la corruzione è responsabilità di tutti”, auspica che “si percorra la via del dialogo fra governo e società civile”, notando che “un uomo solo non può prendere in ostaggio un intero paese”, in quanto “è sempre doveroso rispettare gli strumenti democratici e la via della Costituzione, per qualsiasi riforma o intervento sulla vita nazionale”.

Eccellenza, come valuta la mobilitazione sociale contro la corruzione?

Le istanza sollevate dalla società civile sono indiscutibili. In India siamo vittime di una corruzione pervasiva, dalle sfere più alte della politica fino ai semplici cittadini. Tutti sono implicati. Anche colui che paga un tangente è complice della corruzione. E’ un problema gravissimo e la gente è stanca di questa pratica, che investe ogni aspetto della vita sociale. Urge, dunque, un intervento deciso per contrastarla e siamo felici che oggi la lotta alla corruzione sia una priorità nell’agenda politica nazionale.

Qual è il suo giudizio sul movimento creatosi attorno ad Anna Hazare?

Conosco personalmente Hazare, che un mio conterraneo e parla la mia lingua, il marathi. Hazare è persona semplice e onesta, lo stimo in quanto sinceramente impegnato per il bene del paese e perché ha dedicato l’intera vita alla promozione sociale, a giusti diritti e valori. Il problema, però, è che nel movimento coagulatosi attorno a lui vi sono degli opportunisti. Hazare non è un leader come Gandhi e si espone, anche inconsapevolmente, al rischio di essere strumentalizzato. Dietro di lui vi sono gruppi e lobby che cercano il potere attraverso scorciatoie che non hanno nulla di democratico. Dunque, occorre fare la massima attenzione a come si evolve la situazione.

Cosa propone la Chiesa? Condivide la proposta di una “autorità indipendente anti-corruzione”, voluta da Hazare?

La Chiesa indiana è preoccupata per il grave problema della corruzione. E’ evidente che la battaglia è giusta e il nemico, la corruzione, è concreto. La Chiesa ha sempre detto con chiarezza che la corruzione è un malattia del paese, che è contro la moralità della persona. Vogliamo che nella vita sociale prevalgano valori come verità, onestà, trasparenza, sincerità nell’agire di ognuno. Ma, come molti intellettuali, editorialisti, scrittori la Chiesa è perplessa per le modalità prescelte dal movimento di Hazare, che sembra presentare una via ‘antipolitica’ e non è molto chiaro dove voglia arrivare. La Chiesa sostiene la Costituzione, i valori e le regole democratiche, le legittime forme e vie istituzionali attraverso cui realizzare una riforma politica e sociale. L’India è un grande pese democratico e una sola persona, anche se onesta e in buona fede, non può prendere in ostaggio l’intera nazione.

Quali sono oggi i suoi auspici?

Auspichiamo che si intrapresa la via un dialogo sereno fra il governo e il gruppo di Hazare. Il governo è pronto, Hazare non dev’essere troppo rigido, crediamo debba negoziare, senza insistere su una strada che può essere pericolosa per le strutture democratiche. In principio il governo non ha prestato molta attenzione al movimento anti-corruzione, che poi è molto cresciuto. Oggi lo sta facendo, ed è giusto che si trovi un accordo. Oggi si riuniscono i capi di tutti i partiti politici presenti in parlamento per stabilire una piattaforma comune, e il Premier Singh ha scritto ad Hazare, manifestando disponibilità all’incontro. Spero possa avviarsi un sano dialogo per il bene della nazione. Ricordando che solo con l’impegno individuale e un agire morale pulito, da parte di ogni cittadino, il paese cambierà.
(PA) (Agenzia Fides 24/8/2011)


Condividi: