Nairobi (Agenzia Fides) – Sono almeno 500 mila i bambini malnutriti a rischio nelle aree del Corno d’Africa colpite dalla siccità. “Questa emergenza si aggraverà ulteriormente nei prossimi sei mesi”, ha dichiarato il direttore esecutivo dell’Unicef in una recente conferenza a Nairobi, al termine di una sua visita nella regione nordoccidentale di Turkana e a Dadaab, dove vivono migliaia di sfollati somali. A causa dalla mancanza di assunzione di proteine, i bambini gravemente malnutriti mostrano sintomi come gonfiore alle gambe e al viso. La malnutrizione viene distinta in grave acuta o globale acuta. Quando un valore della GAM supera il 10% è emergenza. Nella regione di Turkana il tasso globale di malnutrizione acuta (GAM) è del 37% . A causa della siccità in tutto il Corno d’Africa almeno 10.7 milioni di persone a Djibouti, in Etiopia, Kenya e Somalia hanno urgentemente bisogno di aiuti umanitari. In Somalia migliaia di persone stanno lasciando il paese, circa 3.200 si spostano ogni giorno verso il Kenya e l’Etiopia. Gli operatori umanitari hanno accolto una recente dichiarazione del gruppo di opposizione islamico somalo, Al-Shabab, che consente l’accesso degli aiuti umanitari alle regioni del centro sud. Per la prima volta dopo oltre due anni, lo scorso 13 luglio, l'UNICEF ha trasportato via aerea rifornimenti alimentari di emergenza e acqua a Baidoa, nel sud della Somalia. A Mogadiscio i medici insieme all’African Union peacekeeping Mission in Somalia (AMISOM) sono impegnati a contenere una epidemia di morbillo dilagata in un campo per sfollati sempre a causa della siccità. Dal mese di giugno sono arrivate nella capitale somala circa 9,300 persone, costrette ad abbandonare le loro case nelle regioni centrali e meridionali. La siccità ha colpito gravemente le comunità agricole delle zone semi aride di Etiopia, Kenya e in maniera più grave della Somalia. (AP) (19/7/2011 Agenzia Fides)