AMERICA/PERU’ - Epidemie, morti premature da elevati livelli di contaminazione, danno ambientale: concluso il Seminario sulle risorse naturali e la Missione della Chiesa

lunedì, 20 giugno 2011

Chaclacayo (Agenzia Fides) – Al termine del Seminario Internazionale tenutosi a Chaclacayo, Lima (Perù), dal 14 al 16 giugno, convocato dal Dipartimento Giustizia e Solidarietà del Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM), con il sostegno di Misereor (vedi Fides 15/06/2011), sul tema delle risorse naturali e della Missione della Chiesa, i partecipanti hanno elaborato un documento finale. Arcivescovi, Vescovi, sacerdoti, religiosi, operatori sociali, professionisti e accademici di 17 paesi dell'America Latina e dei Caraibi, di Nord America ed Europa che hanno preso parte ai lavori, nel documento finale esaminano la realtà del continente e giudicano questa realtà alla luce della Parola di Dio e della Dottrina Sociale della Chiesa, evidenziando che il dono della vita e delle risorse naturali deve essere curato da tutte le generazioni.
“La Chiesa non può ignorare i problemi politici, economici e ambientali della vita delle comunità causati dai progetti minerari, dai lavori di estrazione mineraria e degli idrocarburi, perché colpiscono le comunità più povere e bisognose del continente” afferma una delle conclusioni, secondo la nota inviata all’agenzia Fides dalla CEAS (Commissione Episcopale di Azione sociale del Perù). "Scopriamo con preoccupazione il risorgere di epidemie e malattie, di morti premature causate da elevati livelli di contaminazione, e la diffusione del danno ambientale" si può leggere nelle conclusioni dell'incontro.
I partecipanti al seminario sono preoccupati anche perché nella maggior parte dei paesi latinoamericani "non vi è una effettiva consultazione previa con le popolazioni (...), come stabilito nella Convenzione 169 della OIT (Organizzazione Internazionale del Lavoro) e nella Dichiarazione dei Diritti dei Popoli Indigeni delle Nazioni Unite".
La spiritualità del discepolo missionario di Gesù Cristo, si sostiene nel testo conclusivo, è un impegno che si rinnova ed afferma l'opzione per i poveri, le prime vittime degli effetti distruttivi dell'attuale modello economico, e le vittime dei disastri naturali dovuti ai cambiamenti climatici. "I cristiani devono partecipare alla promozione di un'etica ambientale, di trasformazione ed efficace, (…) la Chiesa ha il compito di rafforzare il sistema democratico, perché rispetta la volontà dei cittadini. Tuttavia non sempre ci sono le condizioni per soddisfare le esigenze della popolazione”, conclude la nota. (CE) (Agenzia Fides, 20/06/2011)


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