VATICANO - Oltre 20 anni di impegno delle istituzioni sanitarie cattoliche nell’assistenza alle vittime dell’Aids

sabato, 21 maggio 2011

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “In molte regioni dell’Africa subsahariana, in particolare nelle zone più remote e dove il reddito medio è particolarmente basso, gli unici a fornire le terapie antiretrovirali e ad intervenire in favore delle vittime indirette sono proprio i dispensari ed i presidi medici appartenenti a congregazioni, ordini ed istituti religiosi nonché ad alcune ong di matrice cristiana”: lo sottolinea Sua Ecc. Mons. José L. Redrado Marchite, O.H, Segretario del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, ricordando l’impegno pastorale profuso, sin dalla sua stessa istituzione, dal Pontificio Consiglio nella lotta all’HIV-AIDS, nell’assistenza e nel sostegno alle vittime, soprattutto alle vedove e agli orfani.
Al tema “La centralità della cura della persona nella prevenzione e nel trattamento della malattia da HIV-AIDS” è dedicato il Convegno internazionale di studio che si terrà a Roma, il 27 e 28 maggio, organizzato dalla Fondazione “Il Buon Samaritano” che, istituita nel 2004 dal Beato Giovanni Paolo II, fa capo al Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari. “Il Convegno è indirizzato – spiega Mons. Redrado Marchite - ad individuare percorsi medico-scientifici, educativi ed assistenziali, capaci di stimolare le sinergie tra le evidenze medico-scientifiche, gli aspetti di umanizzazione e di equità e gli orientamenti magisteriali e pastorali che devono guidare la cura della persona malata. Beneficeremo di relatori di alto spessore umano, medico-scientifico e socio-pastorale che aiuteranno i convegnisti a cercare e trovare risposte concrete all’incessante bisogno di cura dei malati di HIV-AIDS”. (SL) (Agenzia Fides 21/5/2011)


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