Islamabad (Agenzia Fides) – In Pakistan la peggiore forma di schiavitù minorile in nome della tradizione religiosa è diventata pratica comune. Nel paese non esiste nessuna legge nè autorità per tutelare questi schiavi forzati, mentalmente ritardati, dai loro crudeli padroni e dalla mafia che li costringe a mendicare. In una denuncia dell’Asian Human Rights Commission si legge che i bambini, oltre a subire le angherie dei gangster locali, ogni anno vengono introdotti di nascosto negli Emirati Arabi Uniti (UAE) per lavorare come fantini di cammelli. Secondo fonti locali, i dati raccolti tra il 2002 e il 2010 registrano circa 1000 bambini portati negli UAE dalle zone del Punjab meridionale e del Sindh settentrionale, la maggior parte provenienti da Rahim Yar Khan, quartiere periferico del Punjab. Fino ad un paio di anni fa, il Pakistan era considerato il centro di smistamento del traffico minorile verso gli Emirati Arabi; grazie all’impegno delle organizzazioni di tutela dei diritti umani, delle ong internazionali e dei media, nel mese di giugno 2010 il governo ha riportato a casa l’ultimo bambino schiavo pachistano finito negli UAE.
Nell’ambito della tradizione religiosa del paese asiatico occorre rilevare la presenza di gruppi associati al santuario dedicato a Pir Shah Daula, in Gujrat, della scuola di pensiero Suhrawardi. Durante il regno dell’imperatore Aurangzeb, Shah Daula aveva il potere di punire i genitori con bambini microencefalitici appartenenti ai santuari di diverse parti del paese, chiamati "Rats of Shah Daula". Secondo una tradizione millenaria, le donne sterili che andavano a pregare al santuario del Sufi Shah Daula, diventavano fertili, a condizione che il loro primogenito venisse donato al santuario come oblato. Questi bambini vengono poi sfigurati e venduti dai guardiani del santurio per farli mendicare. Si tratta di circa 20 mila bambini, prevalentemente in Punjab e Gujrat. Secondo gli esperti e i gruppi di attivisti per la difesa dei diritti umani, nel paese c’è bisogno di una strenua azione del governo contro questi atti disumani che vengono ancora perpetrati sulla povera gente. (AP) (6/5/2011 Agenzia Fides)