Ouagadougou (Agenzia Fides) - È rientrata la protesta dei militari a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso (vedi Fides 15/4/2011), dopo che il Presidente Blaise Compaoré ha sciolto il governo, ha licenziato il Capo di Stato Maggiore ed ha disposto il pagamento di un’indennità alla Guardia Presidenziale. Circa 300-400 commercianti di Ouagadougou sono però scesi in strada per protestare per i danni subiti. “Mi sono recato nella prima mattina nel centro di Ouagadougou ed ho visto dei commercianti in agitazione, era l’inizio della loro manifestazione. In effetti, si avverte il malcontento della popolazione dopo gli incidenti di ieri, che hanno provocato diversi danni. Si sono visti negozi saccheggiati e veicoli incendiati” dice all’Agenzia Fides una fonte missionaria.
“Si sono sentiti ancora dei colpi di armi da fuoco nella notte, ma ora, almeno da questo punto di vista la situazione è migliorata” prosegue la nostra fonte. Chiediamo al nostro interlocutore se, a suo parere, l’esempio delle rivolte arabe si sia esteso anche al Burkina Faso. “Penso di no, anche se è vero che nelle ultime settimane, negli ultimi mesi, si sono avute diverse manifestazioni: dei militari, degli studenti, dei sindacati. Nessuno ha ancora chiesto esplicitamente le dimissioni del Presidente, i dimostranti hanno però domandato le dimissioni di alcuni Ministri. E visto che ieri, il Capo dello Stato ha sciolto il governo, ritengo che la situazione si calmerà”.
“Tutti affermano che il vero problema è la revisione della Costituzione, per limitare i mandati del Presidente. Insomma non si chiede esplicitamente al Presidente di dimettersi, ma di non presentarsi alle prossime elezioni” dice la fonte di Fides. “Il rialzo del costo della vita accomuna tutte le recenti proteste. Anche i militari, ieri si sono rivoltati perché non hanno ricevuto quanto promesso in fatto di premi salariali ed alloggi. Abbiamo quindi un problema economico-finanziario che si traduce in un problema sociale” conclude l’interlocutore di Fides. (L.M.) (Agenzia Fides 16/4/2011)