ASIA/FILIPPINE - Cinque preziose settimane per salvare le Filippine dall’aborto

giovedì, 7 aprile 2011

Manila (Agenzia Fides) – “Introdurre l’aborto nelle Filippine sarebbe come uno tsunami per la società. Abbiamo cinque settimane, prima della nuova sessione del Congresso, che inizia il 9 maggio, per salvare il paese”: è quanto dicono a Fides gli attivisti cattolici pro-vita nelle Filippine. Nel paese è in corso un acceso dibattito sul documento, all’esame del Congresso, intitolato “Responsible Parenthood, Reproductive Health and Population and Development Act”. Oggi se ne stanno discutendo variazioni ed emendamenti mentre il passaggio in aula per l’approvazione è previsto in maggio. In questa fase, forze e organizzazioni favorevoli all’aborto, ai metodi di controllo delle nascite e alla pianificazione familiare, stanno facendo pressioni e stanno cercando di sfruttare questa opportunità per introdurre la liceità dell’aborto. E’ quanto denuncia all’Agenzia Fides l’associazione pro vita “Human Life International” (HLI) nelle Filippine, assicurando una campagna di sensibilizzazione nelle chiese, nelle scuole e nelle piazze per scongiurare questa eventualità. La Costituzione delle Filippine attualmente non consente la pratica dell’aborto.
La campagna pro-vita per bloccare il documento ha ricevuto l’appoggio della Conferenza Episcopale del paese. Un avvocato e consulente legale dei Vescovi, Jo Imbong, afferma a Fides che “il documento mina i diritti fondamentali, gli ideali e le aspirazioni dei filippini come sono scritti nella Costituzione”.
“Alcune organizzazioni internazionali, come USAID e UNFPA (il Fondo Onu per la popolazione) hanno già investito oltre 600milioni di dollari per sostenere il documento”, nota Rene Bullecer, Direttore di HLI nelle Filippine. Ligaya Acosta, filippina, e coordinatrice regionale di HLI in Asia. Appellandosi al Presidente Aquino, afferma: “ Il Presidente ha vinto le elezioni parlando di lotta alla corruzione e alla povertà. Vorrei ricordagli che esiste una corruzione più grave, quella dei valori umani e morali. Ed esiste una povertà più grande, la povertà spirituale. Voglio ricordare ai nostri legislatori che essi sono chiamati a servire le autentiche aspirazioni del popolo filippino”.
Vi sono allora “cinque preziose settimane in cui operare per evitare che l’aborto divenga legge nelle Filippine, distruggendo la cultura della vita” notano gli attivisti.
Nel dibattito pro o contro il documento, l’influente “Iglesia Ni Cristo” si è schierata a favore del testo, affermando che “le pratiche di controllo delle nascite non sono immorali”. E’intervenuto oggi anche l’Arcivescovo di Manila, il Card. Gaudencio Rosales, esortando i fedeli a pregare per i legislatori “perché non approvino leggi contrarie alla vita, al valore dell’uomo e alla costruzione della persona”. (PA) (Agenzia Fides 7/4/2011)


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