Il Cairo (Agenzia Fides)- Nel dibattito per la riforma della Costituzione egiziana, vi sono diverse posizioni sul mantenimento o meno dell’articolo 2, il quale stabilisce che la Sharia (la legge islamica) sia la fonte principale della legislazione. Sostanzialmente le attuali posizioni sono tre.
La prima è di quelli che desiderano eliminare o cambiare tale articolo. Alcuni di questi sostenitori sono: Naghib Sawires, famoso imprenditore copto ortodosso, proprietario in Egitto della compagnia telefonica ‘Mobinil’ e di ORASCO. Muhammad El Baradai, premio Nobel per la pace, ex Direttore Generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) e figura di spicco dei dimostranti di piazza Tahrir che hanno spinto Mubarak alle dimissioni. Husain Abd del Razi, intellettuale musulmano, membro del Consiglio Direttivo del partito dell’Unione, che è a favore di uno Stato laico.
La seconda posizione è di quanti sostengono che questo non è il momento di parlare dell’articolo 2, perché potrebbe portare forti divisioni nella società egiziana. In un secondo momento si potrà prendere in considerazione la questione. Tra le personalità che appoggiano questa soluzione vi sono: Tariq el Bishri, ex giudice del Consiglio di Stato, designato dal Comitato Supremo delle Forze Armate, Presidente della commissione per riscrivere o modificare la costituzione egiziana. Bishri è considerato uno dei principali intellettuali egiziani, è stato consulente di alcuni gruppi di giovani attivisti tra cui Kifayah (“Ne abbiamo abbastanza”) che può essere considerato il punto di partenza dei gruppi che hanno iniziato e portato avanti la recente rivoluzione. Il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmed El-Tayeb, ha affermato che l'articolo 2 della Costituzione egiziana non debba essere modificata perché potrebbe portare a tensioni confessionali. El-Tayeb ha detto che l'articolo è uno dei pilastri dell’Egitto, il suo cambiamento potrà avvenire in seguito, percorrendo la strada per raggiungere la libertà e la democrazia.
Vi è infine una terza posizione, quella di coloro che non desiderano il cambiamento dell’articolo 2. Tra questi vi sono: Mohammad Salim al-Awa, ex Segretario generale dell'Unione internazionale degli studiosi musulmani con base a Londra, Presidente dell'Associazione egiziana per la Cultura e il Dialogo, ed esponente dei Fratelli Musulmani; Sheikh Mohammed Hassan, un predicatore popolare e, in generale, i Fratelli musulmani. (L.M.) (Agenzia Fides 19/2/2011)