ASIA/FILIPPINE - Riprendono i colloqui per la pace a Mindanao: le speranze dei missionari

venerdì, 28 gennaio 2011

Cotabato City (Agenzia Fides) – Tutti sperano che sia una vera svolta: riprendono i colloqui di pace fra il nuovo governo filippino e i rappresentanti del Moro Islamic Liberation Front (MILF) per affrontare il delicato tema della pace nel sud dell’arcipelago. I colloqui sono previsti il 9 e 10 febbraio in Malaysia e rappresentano l’agognata ripresa dopo oltre due anni di interruzione del dialogo. Secondo fonti di Fides fra i missionari nelle Filippine, esistono nuove speranze perché, per la prima volta, il nuovo governo del presidente Benigno Aquino, insediatosi lo scorso anno, si siederà al tavolo del negoziato con i gruppi ribelli, manifestando apertamente le proprie intenzioni e le proposte concrete per ristabilire la pace nella regione di Mindanao.
I colloqui con il precedente governo di Gloria Arroyo furono interrotti nell’agosto 2008, dopo il fallimento del “Protocollo di intesa sul Dominio ancestrale” (“Memorandum of Agreement on Ancestral Domain”), prima approvato e poi annullato da una sentenza della Corte Suprema, fatto che scatenò la reazione di parte dei gruppi musulmani del Sud.
Sulla piattaforma del negoziato del 9 febbraio, vi saranno tre punti essenziali: la annosa questione del dominio ancestrale (cioè l’appartenenza giuridica dei territori); la sicurezza, agognata da tutta la popolazione civile, cristiana, musulmana e indigena; la riabilitazione dei profughi e lo sviluppo socio-economico delle regione che, pur essendo una delle più ricche di risorse e materie prime dell’intero arcipelago, risulta agli ultimi posti negli indicatori di benessere e sviluppo umano.
“Sarà un test che metterà alla prova la volontà e i proclami di pace e riconciliazione lanciati dal governo” commenta all’Agenzia Fides p. Jun Mercado, missionario degli Oblati di Maria Immacolata, storico conoscitore della situazione e delle dinamiche del conflitto delle Filippine Sud, che ha fatto oltre 120mila vittime e ha avuto un forte impatto negativo sulla vita delle popolazioni locali.
P. Mercado rimarca a Fides la sfida che attende il governo e il MILF: “Si tratterà prima di tutto di rivalutare e implementare l’Accordo di Pace del 1996. Occorrerà creare dei programmi-ponte, per gestire una fase di transizione, a livello di governo, pubblica amministrazione, sviluppo sociale: in tal modo si potrà rispettare realmente l’autonomia della Regine Autonoma di Mindanao Musulmana (ARMM), creata nel 1996, ma entro la cornice dello stato filippino. Questo è il punto di partenza per assicurare una pace duratura, che tutta la popolazione delle Filippine Sud cerca fortemente da decenni”. (PA) (Agenzia Fides 28/1/2011)


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