Lahore (Agenzia Fides) – Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte con l’accusa di blasfemia e rinchiusa da un anno e mezzo nel carcere di Sheikhpura, è stata trasferita in una cella di isolamento. E’ quanto l’Agenzia Fides apprende dal marito di Asia, Ashiq Masih, che ha appena fatto visita alla moglie. Dopo le minacce ricevute, e dato il pericolo che Asia possa essere uccisa in ogni momento, le autorità del carcere, in accordo con le autorità governative, hanno deciso finalmente di elevare le misure di sicurezza a protezione della donna.
Asia attualmente si trova in un cella da sola, è controllata a vista da due guardie, mentre due telecamere la riprendono 24 ore su 24. Inoltre il cibo che le viene somministrato è rigidamente controllato. Per evitare rischi di avvelenamento, alla donna viene fornito cibo crudo e le è stato concesso di cucinare il cibo per conto suo.
Asia, riferisce Ashiq a Fides, “è tuttora triste e preoccupata per i suoi figli. Le ho detto di confidare in Dio e che stiamo facendo di tutto per ottenere la sua liberazione. Le ho anche riferito che tutti i cristiani e le persone di buona volontà in Pakistan pregheranno per lei nella Giornata per la pace del 30 gennaio”.
Secondo la Masihi Foundation, che si occupa dell’assistenza alla famiglia di Asia, “la donna oggi gode di maggior sicurezza, ma sarà definitivamente salva solo quando potrà lasciare il paese”. La Fondazione sta cercando di organizzare la visita al carcere da parte dei figli di Asia ed è in attesa delle necessarie autorizzazioni. Nessuna novità, invece sul possibile trasferimento della donna in un altro carcere. Ashiq, infine, ha definito la manifestazione pro Asia Bibi promossa oggi, 26 gennaio, dalla società civile italiana, “un buon segnale e una speranza soprattutto per i giovani, che possano imparare i valori di giustizia e di tolleranza”. (PA) (Agenzia Fides 26/1/2011)