Roma (Agenzia Fides)-Non è facile liberarsi di falsi idoli e false credenze, Siamo circondati di pratiche più o meno magiche…ancora milioni di persone vivono tra il confine di pratiche pseudo religiose, superstizioni e religioni ancestrali ma che hanno fondamenta antichissime quanta è la storia dell’uomo. Nell'Africa subsahariana esistano 10.000 movimenti religiosi fondati da africani, che contano in totale alcune decine di milioni di aderenti. Nel solo Sudafrica, per esempio esistono 4.000 Chiese africane istituzionali alle quali aderisce il 26,1% della popolazione. Nell'Africa occidentale, queste comunità si sono sviluppate soprattutto in Liberia, Nigeria, Ghana, Costa d'Avorio, Benin. Nell'Africa orientale, in Kenya. Nell'Africa centrale il primato è detenuto dalla Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire). Una concezione religiosa che ha attraversato l’Atlantico sulle navi negriere e che ha trovato terreno fertile nelle Americhe.
Un esempio di queste pratiche si trova a San Salvador nel nord del Brasile, dove la commistione dei riti sembra assolutamente naturale Le donne sono le “sacerdotesse” di una religione chiama “Candonble”, diffusissima soprattutto tra le popolazioni afroamericane
In un’intervista rilasciata alla televisione pubblica italiana”, il Cardinale Geraudo Majella Agnello Presidente della Conferenza Episcopale Brasiliana, spiega la nascita del fenomeno: “Nell’epoca della schiavitù i battesimi che venivano dati non potevano essere vissuto nella piena dimensione della Fede e nella consapevolezza, non comprendevano neanche il portoghese. Così gli schiavi africani battezzati mantenevano le loro tradizioni religiose in un mix di sincretismo religioso africano e cristianesimo. Nella religiosità popolare molte divinità africane divengono e si identificano con i Santi Cristiani…Ancora oggi la gente di San Salvador vive la contraddizione di partecipare la vita della Chiesa Cattolica ma non rinuncia a certi riti del Candonblè questo lo si osserva fin davanti ad alcune nostre chiese. tutto questo ovviamente non è conciliabile con la fede cattolica”.
Il sincretismo religioso africano trova dunque le sue origini proprio tra quelle popolazioni che furono portate in catene nelle Americhe, carne da lavoro, schiavi di altri uomini cui erano ben note le tavole della Legge date da Dio a Mosè sul Monte Sinai.
Boronde Namira, è il sacerdote del villaggio Kiri, in Burkina Faso. Ecco cosa afferma in un’intervista alla televisione pubblica italianaì”: “La mia era una famiglia che praticava la religione tradizionale, e mio padre era il sacerdote del villaggio. Io, però, fui battezzato da ragazzo ho frequentato anche la Chiesa Cattolica, ed ero anche molto assiduo!
Alla morte di mio padre, la comunità di qui mi chiese di prenderne il posto nella guida dei nostri riti tradizionali. E così tornai alle origini, Vivendo la fede tradizionale della mia gente, e pur essendo anche la guida nel mio villaggio ho continuato a sentirmi anche cristiano. Quando qualcuno viene qui per chiedermi se io faccio un vudù per uccidere il nemico lo caccio, io prego solo per le guarigioni. Sono anche cristiano. Ma capisco anche che per voi occidentali tutto questo è difficile da comprendere…ma io continuo a pregare i miei avi con le parole della Fede Cristiana e rispetto i 10 comandamenti.
Tutte le nostre popolazioni avevano ed hanno nel cuore i 10 Comandamenti…fin prima che voi veniste…ma ho da farvi una domanda…perché conoscendo i 10 comandamenti ci faceste schiavi portandoci in catene via dalle nostre terre e dalle nostre tradizioni ?” (L.M.) (Agenzia Fides 24/6/2004 righe parole)