Lahore (Agenzia Fides) – Mentre resta alta la tensione per gli attentati terroristici, e le minoranze religiose vanno avanti nella campagna contro le discriminazioni, la Chiesa in Pakistan prosegue il cammino di dialogo interreligioso, nella speranza di stabilire un coordinamento con i leader islamici.
Promuovere la pace e combattere insieme il terrorismo in Pakistan: con queste finalità si sono incontrati nei giorni scorsi a Lahore oltre 200 fra sacerdoti e religiosi cattolici, imam e leader islamici, che hanno discusso sull’attuale situazione del paese, infestato dal terrorismo e dalla violenza. Come informano fonti di Fides presenti all’incontro, i religiosi hanno concordato nel cercare strade di cooperazione per debellare l’estremismo e promuovere armonia nella società.
La conferenza è stata presieduta dal Vescovo ausiliare di Lahore, Mons. Sebastian F. Shaw OFM e organizzata dalla Commissione Nazionale per il Dialogo Interreligioso in seno alla Conferenza Episcopale. I ministri di culto delle due comunità hanno dato vita a un confronto aperto e si sono ritrovati accomunati nella lotta al terrorismo: “Insieme con i cristiani, molti musulmani sono rimasti vittime del terrorismo. La pace è un bene comune e il rispetto reciproco fra i credenti è una garanzia di pace. Ogni essere umano va rispettato”, ha sottolineato un religioso islamico.
Syed Waseem Samad, a capo della Commissione governativa per il dialogo interreligioso, presente all’incontro, ha assicurato che il governo intende garantire gli stessi diritti e pari opportunità a tutti cittadini e far rispettare i diritti umani, invitando il National Council for Inter-faith Dialogue (NCID) a proseguire i suoi sforzi per la pace e l’unità del Pakistan.
L’assemblea, alla fine dei lavori, ha adottato una risoluzione, giunta all’Agenzia Fides, che afferma: “ Condanniamo le vignette offensive sul Profeta Maometto e chiediamo alla comunità internazionale il rispetto di tutti i simboli religiosi; concordiamo nel promuovere insieme la pace nel paese; condanniamo i discorsi che incitano all’odio e apprezziamo chi opera per il bene comune; chiediamo ai mass-media di raccontare con più frequenza storie che mostrano esempi di pace e di tolleranza in Pakistan”. (PA) (Agenzia Fides 25/6/2010)