Agenzia Fides (Agenzia Fides)- “La Chiesa cattolica è molto apprezzata dalla popolazione locale che è interamente musulmana, per le attività caritative e di promozione umana” dice all’Agenzia Fides Sua Eccellenza Mons. Charles Mahuza Yava, primo Vicario Apostolico eletto dell’Arcipelago delle Comores (Oceano Indiano), che verrà ordinato Vescovo il 19 giugno. Alla cerimonia parteciperanno il Capo dello Stato , il Primo Ministro e diversi Ministri dell’Unione delle Comores.
Il 1° maggio 2010 Papa Benedetto XVI ha elevato l’Amministrazione Apostolica delle Comores (Oceano Indiano) al rango di Vicariato Apostolico, con la nuova denominazione di Arcipelago delle Comores e la medesima configurazione territoriale (vedi Fides 03/05/2010).
Il Vicariato comprende l’Unione delle Comores, Stato sovrano formato da tre isole, più Mayotte, che è rimasta legata alla Francia.
“Mentre a Mayotte la laicità dello Stato riconosce la libertà religiosa di tutte le confessioni, nelle Comores vige l’Islam di Stato, per cui la Chiesa cattolica non può nemmeno suonare le campane per annunciare le funzioni religiose” spiega Mons. Charles Mahuza Yava. “Offriamo però la nostra testimonianza dell’amore di Cristo verso tutta l’umanità con la nostra opera di assistenza umanitaria. In particolare l’ospedale cattolico dell’isola di Gran Comore è molto apprezzato dalla popolazione, per il livello delle cure e l’abnegazione del personale”.
“Non potendo fare proselitismo i 6mila cattolici del Vicariato sono costituti da immigrati, in gran parte malgasci, e da cittadini francesi che abitano a Mayotte. Abbiamo solo un comoriano che si è convertito al cattolicesimo, prendendo il nome di Jesus. La scelta ha però comportato per lui l’allontanamento dalla famiglia e dall’asse ereditario” dice il Vicario Apostolico dell’ Arcipelago delle Comores.
La presenza missionaria nelle Comores è iniziata intorno al 1935, con i Gesuiti, seguiti dagli Spiritani, dai Cappuccini e infine dalla Società del Divin Salvatore (Salvatoriani).
“Attualmente il Vicariato apostolico è servito da 5 Salvatoriani (tre sacerdoti religiosi congolesi, un sacerdote religioso belga, un fratello tanzaniano ed uno congolese) e da un sacerdote religioso indiano delle Missioni Estere di Parigi (MEP), ai quali si aggiungono le Missionarie della Carità e le Suore della Divina Provvidenza”.
“La nostra è una presenza silenziosa ma attiva che vuole testimoniare con le opere concrete che l’umanità tutta è amata da Cristo” conclude Mons. Charles Mahuza Yava. (L.M.) (Agenzia Fides 2/6/2010)