ASIA/FILIPPINE - Il massacro di Maguindanao e i “signori della guerra”

martedì, 22 dicembre 2009

Manila (Agenzia Fides) – Il massacro di Maguindanao non è stato soltanto frutto di un conflitto fra clan ma anche l’effetto della politica del governo filippino che ha alimentato negli anni il potere dei “signori della guerra” a Mindanao, per il proprio tornaconto politico: è l’analisi contenuta nel nuovo rapporto dell’International Crisis Group (ICG), prestigioso think tank di politica internazionale, intitolato “The Philippines: after the Maguindano Massacre”.
Il rapporto afferma che la strage del 23 novembre può e deve rappresentare l’opportunità per compiere decisivi progressi nel campo della giustizia, della sicurezza e della pace a Mindanao.
L’ICG afferma che ridurre il massacro di Maguindanao a un episodio della guerra fra clan significa diminuire le gravi responsabilità dell’amministrazione Arroyo nel consentire ai potentati locali di rafforzare il proprio dominio incontrastato sulle diverse province, anche attraverso la creazione di veri e propri “eserciti privati”, allestiti con la giustificazione di dover combattere la ribellione islamica a Mindanao.
Il rapporto chiede al governo filippino tre passi urgenti: fare giustizia e punire gli autori e i mandanti della strage nel modo più veloce possibile; migliorare la sicurezza dell’area, smantellando eserciti privati e milizie civili e controllando il traffico di armi; riprendere il negoziato di pace con il Moro Islamic Lieberation Front, in modo da togliere il terreno su cui sono germogliati gli atti di violenza nell’area di Mindanao.
Intanto il governo filippino ha annunciato che il processo per i responsabili della strage, esponenti della famiglia Ampatuan, si terrà a Quezon City (Manila) e non a Maguindanao, per motivi di sicurezza.
Per dare un contributo al restauro della giustizia e della legalità, le congregazioni religiose cattoliche, riunite nella Conferenza dei Superiori e delle Superiore Maggiori delle Filippine, hanno offerto la loro ospitalità e protezione ai giudici e ai testimoni che saranno chiamati a deporre nel processo. (PA) (Agenzia Fides 22/12/2009 righe 27 parole 271)


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