EUROPA/ITALIA - Morbo di Chagas: Medici Senza Frontiere lancia una campagna nel centenario della scoperta della malattia che ogni anno uccide 14 mila persone

lunedì, 13 luglio 2009

Roma (Agenzia Fides) - A cento anni dalla scoperta del morbo di Chagas, Medici Senza Frontiere (MSF) ha lanciato la campagna e pubblicato il rapporto dal titolo “Chagas: è tempo di rompere il silenzio”. MSF fa appello ai paesi in cui il Chagas è endemico affinché non dimentichino i malati e supportino la diagnosi e il trattamento per le persone colpite dalla malattia. L’organizzazione chiede inoltre un maggior impegno nella ricerca e nello sviluppo di nuovi farmaci, test diagnostici rapidi da usare in aree remote e migliori prove di efficacia terapeutica per una delle malattie più dimenticate.
Si stima che il morbo uccida ogni anno 14 mila persone e che in totale i malati siano 10-15 milioni. La malattia è endemica in numerosi stati dell’America Latina, ma a causa delle migrazioni, si registrano sempre più casi negli USA e in Europa, Australia e Giappone.
Nella maggior parte dei paesi latinoamericani è trasmessa da un insetto vettore, sebbene il contagio sia possibile anche da madre a figlio, oppure attraverso le trasfusioni di sangue, i trapianti di organi e il cibo infettato. I malati di Chagas possono non presentare sintomi per anni, ma durante la fase cronica della malattia un terzo dei pazienti sviluppa seri problemi di salute (soprattutto complicazioni cardiache e intestinali) che possono condurre alla morte. Sebbene gli unici due farmaci esistenti – il benznidazole il nifurtimox – siano molto efficaci sui neonati e sui bambini in fase di allattamento, solo fra il 60 e il 70% degli adolescenti e degli adulti viene trattato con successo. Più anziani sono i pazienti, maggiore è la probabilità che presentino effetti collaterali dovuti ai farmaci. Il paese che presenta la maggior diffusione di Chagas al mondo è la Bolivia dove, dal 1999 MSF ha avviato progetti per combattere il morbo. Attualmente l’organizzazione, in collaborazione con il Ministero della Sanità boliviano, lavora in tre distretti nei dintorni di Cochabamba, presso cinque centri di salute primaria, dove si effettua la diagnosi e il trattamento su bambini e adulti fino a 50 anni. (AP) (13/7/2009 Agenzia Fides; Righe:26; Parole:358)
Il rapporto “Chagas: è tempo di rompere il silenzio” in inglese
https://www.medicisenzafrontiere.it/immagini/file/chagas_eng.pdf
Il rapporto “Chagas: è tempo di rompere il silenzio” in spagnolo
http://www.medicisenzafrontiere.it/immagini/file/pubblicazioni/FolletoChagas_esp.pdf


Condividi: