EUROPA/ITALIA - Nel 50° anniversario della consacrazione dell’Italia, rinnovato l’Atto di affidamento al Cuore Immacolato di Maria

lunedì, 22 giugno 2009

Roma (Agenzia Fides) – Il Segretario Generale della CEI (Conferenza Episcopale Italiana), Sua Ecc. Mons. Mariano Crociata, ha presieduto sabato 20 giugno, festa del Cuore immacolato di Maria, nella Basilica di San Pietro, la Santa Messa con la quale la Federazione delle Aggregazioni Mariane ha inteso ricordare il 50° anniversario della consacrazione dell’Italia al Cuore Immacolato di Maria, avvenuta a Catania il 13 settembre 1959, a conclusione del XVI Congresso Eucaristico Nazionale ivi celebrato. Alle 10.15 circa la statua di Maria Immacolata è stata condotta in processione partendo dalla piazza fino alla Basilica. Al termine della celebrazione è stata recitata la preghiera di affidamento al Cuore Immacolato di Maria.
Nell’omelia Mons. Crociata ha illustrato i motivi della memoria della consacrazione e come siamo chiamati a rinnovarla oggi, alla luce della parola di Dio e prima di ricevere l’Eucaristia. “Maria è la prima creatura e il modello di ogni credente che non oppone resistenza al dono dell’amore di Dio – ha detto l’Arcivescovo -; egli solo, come ha fatto in Maria, può riempire una creatura e consacrarla a sé, renderla capace di una dedizione e di un amore che assorbe e unifica tutte le energie e risorse personali, così da orientarne la vita intera. Per questa ragione il popolo cristiano, insieme ai suoi pastori, ha voluto in diverse circostanze compiere il gesto di consacrazione a lei, a Maria, di intere nazioni, di comunità, famiglie, persone, del mondo intero; perché ha riconosciuto in lei, con intuito di fede, la creatura, solamente creatura, più vicina, più pienamente consacrata, dedita incondizionatamente a Dio e al suo Cristo per la potenza dello Spirito”.
Il Segretario Generale della Cei ha poi sottolineato come la Chiesa abbia adottato di preferenza l’espressione “affidamento” “per indicare questo gesto di impegno, di dedizione, di voto quasi, che dirigendosi a Maria impetra per la sua intercessione quella grazia divina piena che realmente feconda la vita di una persona, la santifica e ne trasforma giudizi, valori, relazioni”.
Riguardo poi a che cosa può significare affidare l’Italia a Maria oggi, Mons. Crociata ha detto: “A distanza di cinquant’anni ci ritroviamo in una Italia cambiata, molto cambiata. La fede cristiana, ancora radicata nel popolo italiano, è tuttavia una presenza sempre più debole. La nostra società è diventata plurale, religiosamente ed eticamente plurale, così che molti non possono, e non vorrebbero, essere inseriti in un quadro da cui si sono estraniati o in cui non sono mai entrati. Allora possiamo affidare gli altri a Maria nel desiderio di bene e di salvezza che coltiviamo per loro, e di quel bene e di quella salvezza che Maria conosce e impetra che sia destinato a tutti per la morte e risurrezione di Gesù. Il nostro affidamento diventa vero in una preghiera che si allarga a confini umani sempre più vasti, nello spirito della missione, e in una testimonianza di vita capace di trasformare e di contagiare qualsiasi ambiente. Il gesto che oggi ricordiamo e rinnoviamo è un appello e una promessa innanzitutto per la nostra responsabilità, non solo ecclesiale ma anche civile, perché non solo nei gruppi e nelle comunità, ma nelle famiglie, nei luoghi di lavoro e in tutti gli ambienti di vita risplenda la bellezza e la fecondità del modo cristiano di pensare e di vivere. Maria oggi ci dice: affidati a me, figlio, figlia, e nel tuo cuore consacrato dall’amore del mio figlio Gesù e nella tua vita santificata dalla presenza dello Spirito saranno rinnovati non solo l’Italia ma il mondo intero”. (S.L.) (Agenzia Fides 21/6/2009; righe 38, parole 584)


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