Kinshasa (Agenzia Fides)- “La situazione umanitaria nel nord Kivu è catastrofica” dice all'Agenzia Fides p. Sylvestre, Direttore di Radio Maria Regina di Pace, di Bukavu, capoluogo del sud Kivu. “Noi ci troviamo a 200 chilometri da Goma, la capitale del nord Kivu, assediata dai ribelli di Nkunda, ma ci sono pervenute testimonianze drammatiche sulle violenze contro la popolazione civile” afferma p. Sylvestre. “In particolare- continua il Direttore di Radio Maria- siamo venuti a conoscenza dell'uccisione di una ventina di civili nel villaggio di Kiwanja da parte delle forze di Nkunda, che davano la caccia ad una milizia locale che cerca di fermare la loro avanzata. Questa milizia è formata da giovani, anzi giovanissimi, del posto, che non hanno una vera motivazione politica ma cercano di difendere le loro case dagli assalti dei ribelli”.
Sotto la denominazione di Mai-Mai ricadono infatti diversi gruppi armati, molti dei quali allineati con il governo di Kinshasa, che operano nell'est del Congo. Sono questi gruppi che al momento cercano di contrastare le forze di Nkunda, dato che l'esercito regolare è inefficiente e corrotto.
Il massacro di Kiwanja è stato denunciato da un comunicato dell'associazione umanitaria Human Rights Watch (HRW), secondo il quale 20 civili, tra cui un giornalista congolese, sono stati “deliberatamente uccisi” in un combattimento tra i ribelli di Nkunda e la milizia filo-governativa Mai-Mai. HRW ha stigmatizzato il comportamento dei Caschi Blu della Missione delle Nazioni Unite in Congo (MONUC) che secondo l'organismo umanitario “non sono in grado di difendere i civili che vengono attaccati deliberatamente”.
Altre drammatiche conferme delle drammatica situazione umanitaria nel nord Kivu giungono dalle equipe della Caritas a Goma. “Un team della Caritas a Goma segnala che vi sono stati 39 casi di stupro in un sol giorno, dieci dei quali hanno avuto luogo nel campo di Mugunga” afferma un comunicato inviato all'Agenzia Fides. “Molte vittime preferiscono soffrire in silenzio per timore di essere respinte dai loro mariti, piuttosto che parlare e cercare di essere curate”.
Mentre le condizione di sicurezza nel Congo orientale si deteriorano, molte donne sono a rischio di attacco soprattutto quando si addentrano nella foresta per cercare la legna per cucinare.
La Caritas ha iniziato la distribuzione di razioni alimentari nel Congo orientale a 64.000 persone che sono fuggite dalle loro case in seguito ai recenti episodi di violenza.
“La situazione è devastante" dice Alexander Bühler, di Caritas Germania. "Non si può sicuramente dire quante persone in totale abbiamo lasciato le loro case a causa della violenza, ma chiaramente sono più di 1 milione".
La Caritas sta effettuando la distribuzione di razioni alimentari sufficienti per 10 giorni, fornite dal Programma alimentare mondiale dell'ONU (PAM) in quattro campi ad ovest di Goma. Le razioni sono composte da farina di mais, piselli, olio vegetale e sale.
La situazione resta comunque disperata per molte persone all'interno e intorno a Goma. I campi sono sovraffollati e sono già stati segnalati casi di colera.
“È terribile. Non vi è alcuna fornitura di medicine, 800 persone condividono un solo rubinetto e l'igiene è praticamente inesistente” afferma Bühler dopo aver visitato un campo. (L.M.) (Agenzia Fides /11/2008 righe 40 parole 555)