Kampala (Agenzia Fides)-Sono 6mila gli ugandesi impiegati come mercenari (o meglio “contractors” come vengono pudicamente chiamati nel linguaggio ufficiale) in Iraq. Lo ha rivelato il Ministro del Lavoro ugandese Mwesigwa Rukutana al quotidiano “Daily Monitor”. “Vi sono tra i 5mila e i 6mila ugandesi in Iraq con compiti di sicurezza” ha affermato il Ministro, aggiungendo che “siamo lieti che degli ugandesi continuino ad essere assunti per lavorare in Iraq e siamo contenti per il modo con il quale sono trattati”.
In Uganda vi sono diverse imprese specializzate nell’assumere personale per operazioni di sicurezza; alcune di queste hanno stipulato dei contratti con il governo americano o con altri per incarichi in Iraq. In genere si tratta di ruoli non di combattimento ma di sicurezza di installazioni petrolifere , di basi e di edifici pubblici, oppure di scorta di convogli.
I giovani ugandesi sono in genere ex militari, ma vi sono anche civili (alcuni di loro sono donne), e ricevono uno stipendio che va dai 700 ai 900 dollari al mese. Il 90% della paga è inviata in Uganda alle famiglie. Se si pensa che un “contractor” occidentale guadagna 10mila dollari al mese, si ha un’idea della sproporzione esistente anche nel ristretto mondo degli eserciti privati e delle agenzie di sicurezza.
Ma nonostante i rischi i giovani ugandesi continuano a fare la file per andare in Iraq, al punto che le imprese di sicurezza meditano di offrire paghe ancora più basse agli aspiranti mercenari. (L.M.) (Agenzia Fides 13/3/2008 righe 18 parole 249)