EUROPA/ITALIA - Opus Dei: giornata di studio nel XXV anniversario dell’unica Prelatura personale della Chiesa cattolica

martedì, 11 marzo 2008

Roma (Agenzia Fides) - L’unica Prelatura personale della Chiesa cattolica compie 25 anni. L’Opus Dei, attualmente presente in 61 paesi nel mondo con più di 85 mila fedeli, venne fondata nel 1928 dal sacerdote spagnolo Josemarìa Escrivà, morto nel 1975, e canonizzato nel 2002 da Papa Giovanni Paolo II. Lo status di prelatura personale della Chiesa cattolica entrò nell’ordinamento canonico in seguito al Concilio Vaticano II; l’Opus Dei, - l’”opera di Dio”- acquisì questo status attraverso la Costituzione canonica denominata ‘Ut sit’, del novembre 1982.
La creazione della Prelatura e il suo significato, la sua storia e la missione di cui si fa carico, il servizio alla Chiesa universale ed i passaggi che hanno portato alla configurazione giuridica e al riconoscimento civile dell’Opus Dei, sono stati i punti centrali di una giornata di studio svoltasi presso l’Aula Magna della Pontificia Università della Santa Croce a Roma, il 10 marzo.
All’intervento del Gran Cancelliere della Pontificia Università della Santa Croce e Prelato dell’Opus Dei, Sua Ecc. Mons. Javier Echevarrià, il compito di ripercorrere la storia della Prelatura, dalle intuizioni del suo Fondatore fino al riconoscimento pontificio. “Dopo anni di preghiere San Josemarìa ricevette l’illuminazione di tutta l’opera”: intuì, cioè, che andava fatto ciò che il Signore gli chiedeva, e di pensare in seguito alla teoria. Già negli anni successivi al 1928, in un’epoca di grande divisione e lacerazioni tra vita civile e Chiesa, San Josemarìa si sentì chiamato alla creazione di un’istituzione di cristiani comuni, convinto che, come ha ribadito il Gran Cancelliere, “la fede può e deve interessare dal di dentro l’esperienza umana”. Fin dagli inizi, quindi, caratteristica essenziale dell’attuale Prelatura fu quella di rivolgersi a tutti i cristiani comuni, di ogni ceto e professione, al fine di condurli alla santificazione nel lavoro e nella vita ordinaria. In questo senso, agli albori come oggi, la missione dell’Opus Dei si può riassumere nella formazione dei fedeli della Prelatura, affinché tutti possano svolgere l’attività apostolica, nel luogo geografico e nella realtà ecclesiale in cui si trovano.
Nel 1941 arrivò per l’Opus Dei l’approvazione diocesana del Vescovo di Madrid, nel 1947 quella della Santa Sede; l’approvazione definitiva, di Papa Pio XII, è del 1950. Alla vigilia del Concilio Vaticano II, il Fondatore iniziò un lungo percorso affinché si desse vita ad una configurazione giuridica che comprendesse l’Opus Dei. “E’ stato gettato un seme, e prima o poi non mancherà di fruttificare”: queste le parole di San Josemarìa, che morì il 26 giugno 1975, prima di vedere i frutti sperati, per i quali Mons. Echevarrià e l’Opus Dei tutta, ribadiscono la propria riconoscenza a Giovanni Paolo II, il Papa che ha realizzato il desiderio del fondatore.
L’intervento alla giornata di studio del Card. Juliàn Herranz sui lavori preparatori alla ‘Ut sit’, ha sottolineato come questa Costituzione canonica abbia dato “giusta forma ad un carisma esercitato sempre in delicata comunione con l’autorità ecclesiastica”. Una sorprendente armonia tra carisma e norme, tra libertà e diritto, auspicata anche da Benedetto XVI nell’Allocuzione per l’incontro all’Università La Sapienza: “(…nella Giurisprudenza) si tratta di dare forma alla libertà umana che è sempre libertà nella comunione reciproca: il diritto è il presupposto alla libertà, non il suo antagonista”.
“Sono grato alla Prelatura per il grande servizio che rende alla Chiesa di Roma, e non solo”. Questo l’incipit di un breve, ma intenso contributo alla Giornata, del Card. Camillo Ruini, Vicario generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma. La Prelatura condivide la missione affidata ai Vescovi, quella basata sulla pedagogia della santità; la missione della Chiesa è la santità. L’azione viva dell’Opus Dei, nel racconto del Cardinale Vicario, è “un servizio che compare naturalmente all’interno delle diocesi”, i cui frutti di santità e vita apostolica sono disponibili per tutti. (P.C.) (Agenzia Fides 11/3/2008; righe 44, parole 627)


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