EUROPA - La Rete Europea dell’Istituto di Politica Familiare aderisce alla moratoria sull’aborto: “Urge fermare un dramma che colpisce milioni di donne nel mondo”

venerdì, 29 febbraio 2008

Bruxelles (Agenzia Fides) - “È necessario garantire la protezione dei diritti del bambino nel periodo prenatale presentando una moratoria sull’aborto. Urge fermare un dramma che colpisce milioni di donne nel mondo; le loro conseguenze fisiche e psicologiche sono state, infatti, ampiamente dimostrate dalle ricerche mediche. Si tratta di un dovere verso la donna e verso il bambino”. Lo ha dichiarato Lola Velarde, Presidentessa della Rete Europea dell’Istituto di Politica Familiare, manifestando la sua adesione al progetto lanciato in Italia dal giornalista Giuliano Ferrara per sollecitare all’ONU una moratoria contro l’aborto. Ferrara ha lanciato il suo progetto il giorno successivo all’approvazione da parte dell’ONU della moratoria contro la pena di morte, voluta anche dall’Italia. Il giornalista italiano presenterà la sua iniziativa a Madrid lunedì 3 marzo. L’obiettivo della moratoria è di porre fine all’aborto nel mondo, considerandolo “un altro tipo di pena di morte, legale, che colpisce centinaia di milioni di esseri umani”. Per aderire alla sua iniziativa, il giornalista ha aperto un indirizzo di posta elettronica (moratoria@ilfoglio.it), al quale tutte le persone possono inviare il loro appoggio in qualunque lingua.
“Abbiamo manifestato la nostra adesione a questa moratoria perché appoggiamo l’appello ai governi affinché rispettino i diritti umani, soprattutto il primo, che è il diritto alla vita, così come è successo con la moratoria contro la pena di morte” ha affermato Lola Velarde.
La Dichiarazione dei Diritti del Bambino - si legge nella nota di stampa della Rete Europea dell’Istituto di Politica Familiare - considera che “il bambino, per la sua mancanza di maturità fisica e mentale, ha bisogno di protezione ed attenzione speciali, inclusa la protezione legale, tanto prima quanto dopo la nascita”. Secondo la relazione Abramson (“Violence against babies. Protection of Pre - and Post-natale Children Under the Framework of the Convention on the Rights of the Child”, la stragrande maggioranza degli Stati Membri dell’ONU (128 dei 176 Stati) considerano nelle loro relazioni di miglioramento della Convenzione dei Diritti dal Bambino (CDN) che questa si rivolga anche al periodo prenatale. Nessuno Stato Membro ha negato espressamente la protezione della CDN prima della nascita, ed il Comitato per i Diritti del Bambino ha espresso anche che la Convenzione protegge i bambini prima di nascere. Allo stesso modo, la relazione segnala che gli Stati stanno prendendo una serie di misure per proteggere i bambini nel periodo prenatale, ma indica anche che continuano ad affrontare per questo molte difficoltà. (RG) (Agenzia Fides 29/2/2008; righe 28, parole 400)


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