EUROPA/ITALIA - La balla demografica

mercoledì, 27 febbraio 2008

Roma (Agenzia Fides) - Lo chiamano rientro. Dolce, aggiungono. Far decrescere l’umanità, entro un secolo - dicono - di qualche miliardo di individui. E’ un obiettivo dei loro programmi politici. E guai a chi propone, in Europa, un incentivo per le famiglie, per la nascita di un bambino. L’antinatalismo è sacro. Sono in buona compagnia. Tutta la burocrazia delle Nazioni Unite si è mobilitata, negli ultimi decenni, con gravissime responsabilità, per spiegare al mondo che si era sull’orlo del collasso demografico, che lo sviluppo era messo in discussione, che le risorse, di questo passo, non sarebbero bastate per tutti gli abitati della terra. Tutte balle.
Nel 2002, le Nazioni Unite convocarono una riunione di esperti sul tema demografico, che portò a queste conclusioni: "con delle implicazioni enormi la Divisione per la popolazione delle Nazioni Unite prevede che la fecondità futura dei Paesi in via di sviluppo cadrà al di sotto della media di due figli per famiglia". Le "implicazioni enormi" sono che per il 2050, l'80% della popolazione mondiale non avrà abbastanza figli per il ricambio generazionale, il che condurrà ad un rapido declino demografico. Così, la prima pagina del New York Times annunciò con stupore, all’indomani della riunione, che gli esperti erano convinti che ci saranno 600 milioni di persone in meno del previsto in India nel 2100 e così via per il mondo.
Lo studio degli esperti Onu (“Il futuro della fertilità nei paesi a fertilità intermedia”) era stato preceduto da analoghe previsioni. In un saggio su “Nature” - dei ricercatori Wolfgang Lutz (“International institute for applied systems analysis”, di Laxemburg, Austria), Warren Sanderson (“State University”, New York), Serghei Scherbov (“Università di Groningen”, Paesi Bassi), si parlava di un picco di 9 miliardi di abitanti nel 2070, destinati, con una probabilità dell’80%, a scendere a 8,4 miliardi per il 2100. Anche i francesi dell’”Institut nationale de études démographiques” tendevano a spostare le previsioni “verso le ipotesi basse: cioè tra 7,3 a 8,9 miliardi entro il 2050”.
Per la prima volta, nel 2002, uno studio dell’Onu previde l’ipotesi “media”, una diminuzione, non solo un aumento sotto controllo. Le proiezioni “medie” si erano fondate, fino a poco tempo prima, sull’ipotesi che tutti i paesi puntassero tendenzialmente all’equilibrio, cioè a un tasso di fertilità di 2,1 bambini per ogni donna. E’, questo, il tasso di pura “sostituzione”. In Europa questo tasso è crollato per quasi 45 anni consecutivi: dal 2,66 degli anni ’50 all’attuale 1,34; in Giappone dal 2.75 all’1,33. La Russia, oggi la “peggiore”, ha un tasso di 1,14 su cui pesa anche l’aumento di mortalità di vecchi e bambini oltre alla diminuzione delle nascite. Gli Stati Uniti rappresentano un’eccezione, mantenendo anche negli anni ’90, un tasso del 2,00. Ma la novità, che scombussola le precedenti valutazioni, è che sta scendendo, più rapidamente di quanto chiunque se l’aspettasse, anche il tasso di fertilità “intermedio”, nei paesi in cui si collocava tra il 2,1 e il 5.
Durante quella riunione del 2002, gli esperti delle Nazioni Unite ammisero che dal 1970 hanno gonfiato sistematicamente le loro previsioni demografiche per il futuro. E’ noto, d’altra parte, che i paesi industrializzati erano già al di sotto dei due figli per coppia dagli anni settanta ed è solo l'immigrazione che ha posticipato il crollo demografico in zone come l'Europa Occidentale. Con l'eccezione fatta per alcuni Paesi sub-sahariani, dove la fertilità è alta, ma dove la diffusione dell'Aids sta falcidiando le popolazioni, il mondo è già al di sotto di due figli per donna o lo sarà in breve tempo. Il tasso mondiale di fecondità si trova ora all'incirca a 2.7 figli per donna. La crescita zero si raggiunge con 2,1 figli per donna.
Una domanda, quindi, s’impone: tutti i miliardi di dollari spesi per il controllo della popolazione, tutte le vite umane distrutte con l'aborto, e con le campagne di sterilizzazione dal Perù all'India, che hanno sterilizzato centosessantamilioni di donne secondo le ultime stime a disposizione (e in molti casi anche ucciso), a quale logica appartenevano? (D.Q.) (Agenzia Fides 27/2/2008; righe 45, parole 665)


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