Roma (Agenzia Fides)- In occasione della visita ad limina dei Vescovi del Mali pubblichiamo una scheda del Paese (vedi Fides 16 maggio 2007).
La Repubblica del Mali confina a nord con la Mauritania e l’Algeria, ad est con il Niger e il Burkina Faso, ad ovest con il Senegal e a sud con la Guinea e la Costa d’Avorio. Ha una superficie di circa 1milione 250mila km2, di cui i due terzi fanno parte del deserto del Sahara.
Situazione politica: dopo l’ultimo sanguinoso colpo di Stato militare, nel 1991, la guida del Paese fu affidata a un Comitato di transizione per la salvezza del popolo. L’8 giugno 1992 nasceva la III Repubblica. L’attuale Capo dello Stato è Amadou Toumani Touré. Eletto una prima volta nel giugno 2002, è stato di nuovo eletto nell’aprile 2007, per un secondo mandato. Dal punto di vista sociale ed economico il Paese vive in una situazione economica molto precaria, nonostante gli sforzi per favorire lo sviluppo del Paese. Oltre ai problemi legati alla diffusa povertà e miseria, dovuti anche alle frequenti siccità, il Mali deve far fronte a un movimento migratorio di lunga tradizione verso l’Europa. Nel nord del Paese vi è una convivenza difficile tra le etnie, che è sfociata nella rivolta dei Tuareg qualche anno fa.
Popolazione: Su 13 milioni di abitanti, l’etnia più importante numericamente è quella dei Bambara (33%) seguita da quella dei Peuhls, i Senougo, i Songhai, i Malinké, i Tuaregs e altri. La lingua principale è il bambara, quella ufficiale è il francese.
Situazione religiosa: non vi sono statistiche precise sulla distribuzione religiosa degli abitanti del Mali. Secondo alcune statistiche gli aderenti alla religione tradizionale africana sono il 9% della popolazione, altre fonti portano questo dato al 25%. La stragrande maggioranza della popolazione è comunque di fede islamica: alcune fonti parlano del 90%, altre del 75%. Il Mali è da secoli un Paese musulmano e l’Islam ha influito e modellato la sua storia e la sua cultura.
Le relazioni tra cristiani e musulmani sono generalmente buone. Non solo le scuola cattoliche ma anche i gruppi giovanili cattolici hanno accolto in passato diversi giovani musulmani. Grazie a questi gruppi si realizza un dialogo ed una cooperazione tra cristiani e musulmani.
La Chiesa cattolica. I primi tentativi di evangelizzazione risalgono al 1876 quando il Cardinale Charles Lavigerie, fondatore dei Missionari d’Africa (Padri Bianchi), invia alcuni missionari a Timbuct. Le spedizioni vengono massacrate. Nello stesso periodo i Padri della Congregazioni dello Spirito Santo (Spiritani) cercano di aprire una missione nell’Alto Senegal. I loro tentativi sfociano nella fondazione delle prima parrocchia a Kita, il 20 novembre 1888. Nel 1895 i Padri Bianchi fondano la loro prima missione a Ségou e in seguito a Kati. Inizia la sistematica evangelizzazione dell’allora Sudan francese. Nel 1947 viene eretta la Prefettura cattolica di Kayes e Sikasso e il 14 settembre 1955 viene istituita la Sacra Gerarchia. Nel 1990 Papa Giovanni Paolo II effettua la visita pastorale nel Paese.
I cattolici sono circa 160mila, e godono in generale di buona reputazione di onestà e integrità. La Chiesa, con le sue opere sociali e culturali, porta un aiuto molto apprezzato alla sviluppo del Paese. Le scuole cattoliche, frequentate anche da un buon numero di musulmani, godono di un notevole prestigio. Nel Paese vi sono 6 diocesi, con 93 sacerdoti diocesani, 83 religiosi sacerdoti, 20 religiosi professi e 190 religiose. (L.M.) (Agenzia Fides 21/5/2007 righe 43 parole 552)