ASIA/PAKISTAN - Appello di un forum di 11 organizzazioni: ritirare le dure punizioni previste nell’ordinamento pakistano in accordo con la legge islamica

mercoledì, 5 luglio 2006

Islamabad (Agenzia Fides) - Abolire la legge sulla blasfemia e soprattutto le ordinanze relative agli “hudud”, le punizioni imposte dalla legge islamica, che spesso colpiscono le minoranze, e che prevedono il taglio delle mani o anche la lapidazione per le donne (anche se vengono applicate raramente). E’ la richiesta inoltrata da un forum di 11 organizzazioni della società pakistana, che comprende associazioni per la difesa dei diritti umani, enti cristiani, fra i quali la Commissione “Giustizia e Pace” della Conferenza Episcopale, la Caritas, la Conferenza dei Superiori Maggiori. Ne fanno parte, inoltre, la Commissione per la Pace e lo Sviluppo umano, la Commissione per i diritti delle minoranze. Il forum si presenta come “National solidarity for equal rights” e si prefigge di promuovere pace, tolleranza religiosa e diritti umani in Pakistan.
Le ordinanze hudud - afferma il forum - hanno contribuito a costruire in Pakistan un sistema di discriminazione religiosa a discapito dei cittadini non-musulmani. Fra l’altro un giudice non musulmano non gode delle stesse prerogative di un giudice musulmano e anche per gli avvocati accade lo stesso. “E’ un sistema - nota il fourm - che viola l’art. 25 della Costituzione del Pakistan, che garantisce ai cittadini gli stessi diritti, senza discriminazione di sesso, razza o religione”.
La coalizione ritiene che l’intolleranza religiosa in Pakistan è un male da monitorare, combattere e sradicare. E’responsabilità comune, si afferma, individuare cause e rimedi per il fenomeno dell’intolleranza religiosa che affligge il Pakistan. Secondo il forum, è compito del governo promuovere il pluralismo e la tolleranza religiosa nel paese, garantendo uguali diritti per tutti i cittadini e per le comunità religiose di minoranza. Il forum sottolinea la necessità di separare religione e stato, fede e vita pubblica, affermando che proprio le ordinanze hudud costituiscono un esempio di sovrapposizione. Anche i leader religiosi - si nota - devono impegnarsi di più e utilizzare la loro capacità di parlare alla coscienza dei fedeli per creare pace e armonia. Secondo alcuni leader musulmani “anche l’Islam ha il dovere del pluralismo, del dialogo e del rispetto di altre religioni, e deve giocare un ruolo attivo nel creare armonia nella società”.
Il forum conclude chiedendo al governo di ritirare le ordinanze hudud e di consultare più spesso gli organismi che difendono i diritti umani quando si tratta di prendere decisioni o legiferare in materie di carattere sociale e religioso.
In Pakistan, su una popolazione di 155 milioni di persone, i musulmani sono il 97%, in maggioranza sunniti, con il 20% di sciiti. I cristiani sono il 2,5%, fra i quali circa 1,2 milioni di cattolici (Agenzia Fides 5/7/2006 righe 27 parole 274)


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