ASIA/PAKISTAN - Nell'anniversario della morte, si è chiusa la fase diocesana della Causa di beatificazione del giovane Akah Bashir

venerdì, 15 marzo 2024 martiri  

Lahore (Agenzia Fides) - Il sacrificio di Akash Bashir è un esempio che porta frutto nella Chiesa in Pakistan: con una solenne messa di ringraziamento celebrata questa mattina, 15 marzo, nella cattedrale di Lahore, gremita da oltre 500 fedeli, si è conclusa la fase diocesana della Causa di beatificazione di Akash Bashir, il giovane pakistano ventenne che il 15 marzo 2015 a Lahore si è immolato  per fermare un terrorista che voleva  compiere una strage nella Chiesa di San Giovanni, nel quartiere di Youhanabad, a Lahore. “Morirò, ma non ti lascerò entrare in chiesa”, furono le sue ultime parole quando, abbracciato l'attentatore che portava una cintura esplosiva, è deceduto con lui nell'esplosione.
Oggi l'intera comunità ecclesiale di Lahore si è stretta nel ricordo del giovane e l'Arcivescovo di Lahore, Sebastian Shaw  - a conclusione dell'inchiesta  diocesana per il riconoscimento del martirio - ha consegnato nelle mani nel Nunzio Apostolico in Pakistan, l'Arcivescovo  Germano Penemote, presente alla celebrazione,  la documentazione raccolta e vagliata dal tribunale diocesano che lavorato negli ultimi due anni, nella fase diocesana del processo canonico, apertasi il 15 marzo 2022, per cui Akash è diventato il primo "Servo di Dio" nella storia della Chiesa del Pakistan.
L'Arcivescovo Shaw ha ricordato il sacrificio del giovane, ha ringraziato la sua famiglia e la comunità dei fedeli che continuano a sostenere e a pregare per il buon esito della causa, notando con gioia "il dono ricevuto da Dio per tutta la Chiesa locale". Basta ricordare che, solo nella Chiesa di san Giovanni, luogo del martirio di Akash, si celebrano più di 800 battesimi l'anno e molti giovani pakistani hanno cominciato a frequentare la messa e a porsi a servizio della  comunità parrocchiale.
Il giovane frequentava il Don Bosco Technical and Youth Center, fondato nel 1999 dai religiosi Salesiani a Lahore  per accogliere studenti spesso respinti dalle scuole tradizionali, che ricevono un'istruzione tecnica e una formazione professionale. Il Salesiano pakistano p. Noble Lal, SDB, oggi Rettore dell'istituto, presente alla messa, racconta a Fides: "È' stata una celebrazione molto sentita e partecipata con intensità spirituale da sacerdoti, religiosi e laici della nostra comunità. La storia e la scelta di fede di Akash sono molto importanti  per la nostra Chiesa.  In una frazione di secondo il  giovane ha scelto  di donare la sua vita. Ha vissuto il suo 'qui e ora' con Dio, nella profonda fede in Lui. Akash rappresenta una potente fonte di ispirazione  per i nostri giovani . Siamo immensamente felici di questo primo passo. Ora tutta la documentazione passa al Dicastero per le Cause dei santi in Vaticano. Speriamo che Akash possa essere proclamato martire entro il 2024 o per l'anno giubilare del 2025. Noi continuiamo a pregare: ogni mercoledì al Centro salesiano celebriamo messa in memoria di Akash,  cui partecipano, ogni settimana, oltre 150 giovani tra i nostri studenti, sempre molto motivati. La sua memoria  è viva e i giovani  ricevono dalla sua esperienza un impulso interiore a coltivare e approfondire la fede in Gesù nella loro vita".
(PA) (Agenzia Fides 15/3/2024)


Condividi: