AFRICA - Allarme per le foreste africane importanti per la sussistenza della popolazione e la riduzione della povertà: perduti 20 milioni di ettari tra il 2000 e il 2005

sabato, 1 aprile 2006

Maputo (Agenzia Fides)- Fra il 2000 ed il 2005 in Africa sono andati perduti 4 milioni di ettari di foresta all’anno, soprattutto per la conversione di terreno forestale in terreno agricolo. La copertura forestale nello stesso periodo è così passata da 655,6 milioni di ettari a 635,4 milioni, in tutto 20 milioni di ettari di foreste in meno. A lanciare l’allarme sulla deforestazione in Africa è l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Agricoltura e l’Alimentazione (FAO) in occasione della riunione della Commissione Forestale e della Fauna silvestre, per l'Africa in corso a Maputo, capitale del Mozambico.
Gli incendi boschivi sono l'altra grande minaccia per le foreste del Continente, in testa alla classifica mondiale in quanto per trasformare la selva in terreni agricoli o per il pascolo è tradizione incendiarla. Il fenomeno è risultato più frequente nel nord dell'Angola, nel sud della Repubblica Democratica del Congo, nel Sudan meridionale e nella Repubblica Centroafricana. L’Africa ha così il secondo tasso al mondo di perdita netta di foreste dopo il Sudamerica, mentre è in testa alla classifica mondiale degli incendi boschivi.
La FAO ha comunque registrato diversi passi avanti nelle politiche per combattere il fenomeno. Nel corso degli ultimi 15 anni più di metà dei Paesi africani ha adottato nuove leggi e politiche forestali. Due terzi hanno adesso in vigore programmi di gestione forestale a livello nazionale. Purtroppo però, ha affermato l'agenzia delle Nazioni Unite, l’attuazione e l’applicazione di queste misure non è facile, soprattutto per la mancanza di fondi e per la debolezza cronica delle istituzioni centrali. In Africa la popolazione dipende dalle foreste in molti modi, ed esse svolgono un ruolo importante sia per la sussistenza quotidiana sia, più in generale, per la riduzione della povertà. (L.M.) (Agenzia Fides 1/4/2006 righe 26 parole 322)


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