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Bangalore (Agenzia Fides) - Migrazione, globalizzazione, diritti umani, sicurezza, povertà in Asia meridionale: sono stati i temi al centro di un seminario organizzato di recente a Bangalore dall’Indian Social Institute, e dal Jesuit Refugees Service in Asia meridionale. Intellettuali, leader religiosi, accademici, esperti si sono confrontati soprattutto sul fenomeno della migrazione forzata nella regione con le sue implicazioni sociali, politiche e religiose. Un fenomeno, hanno sottolineato i partecipanti, che interpella la comunità cattolica nei diversi stati dell’Asia meridionale.
“Per secoli le regione dell’Asia del Sud è stata teatro di migrazioni. L’amministrazione coloniale ha diviso artificialmente le comunità. La creazione di stati come India, Pakistan, Sri Lanka e Bangladesh ha causato vasti spostamenti di popolazione. Le diverse guerre e conflitti nella regione hanno aumentato il fenomeno della migrazione e dei rifugiati”, ha spiegato Paul Newman, del Jesuit Refugees Service.
“Le politiche economiche degli stati - ha spiegato - hanno creato un crescente flusso di sfollati che oggi vivono in condizioni subumane, anche a causa dei programmi intrapresi dai governi che, in nome della modernizzazione e dell’industrializzazione, hanno condotto alla marginalizzazione dei gruppi più vulnerabili. Anche le dispute territoriali hanno spesso ignorato la sicurezza delle popolazioni, specialmente di quelle tribali, e hanno colpito fortemente le comunità indigene, in particolare i gruppi etnici minoritari”.
Il seminario - hanno detto i presenti - intendeva prima di tutto far prendere coscienza di questi fenomeni che oggi colpiscono milioni di esseri umani in Asia meridionale “Occorre cambiare l’approccio delle politiche sociali, che sia maggiormente rispettoso delle comunità locali, e creare consapevolezza nella società civile”, afferma l’appello lanciato dai partecipanti a conclusione dei lavori. (Agenzia Fides 16/03/2006 Righe: 26 Parole: 266)
