AFRICA/ETIOPIA - La comunità internazionale impegnata nel favorire il dialogo tra governo e opposizione per evitare nuovi incidenti e nuove vittime

lunedì, 7 novembre 2005

Addis Abeba (Agenzia Fides)- “Purtroppo sono venuti a mancare gli spazi di dialogo, e la situazione è precipitata nella violenza” affermano fonti locali da Addis Abeba, capitale dell’Etiopia dove gli scontri tra dimostranti legati all’opposizione e la polizia hanno provocato almeno 40 morti e centinaia di feriti, mentre diverse persone sono state arrestate dalle forze dell’ordine.
“Attualmente la situazione è calma ma la tensione rimane alta. I negozi della capitale sono rimasti chiusi per timori di nuovi scontri” riferiscono le fonti. Scontri sono però segnalati in varie zone dell' Etiopia con un bilancio di quattro morti e 11 feriti nella città di Bahir Dar, circa 400 chilometri a nord ovest di Addis Abeba, dove gli agenti si sono scontrati con manifestanti che chiedevano il rilascio di esponenti dell'opposizione arrestati nei giorni scorsi. Gli agenti hanno anche sventato un tentativo di incendiare un pullman di turisti.
“Questi incidenti giungono nonostante gli sforzi della comunità internazionale per facilitare il dialogo tra governo e opposizione. Quest’ultima infatti respinge il risultato delle elezioni del maggio di quest’anno, affermando che vi siano stati brogli”ricordano le fonti. “La comunità internazionale ha nel complesso certificato che il voto è stato regolare, anche se in alcune zone vi sono stati episodi che andrebbe verificati. Gli Stati Uniti e i Paesi dell’Unione Europea si sono impegnati a convincere i partiti dell’opposizione a presentarsi in Parlamento e a proseguire la loro lotta con metodi pacifici e democratici. Si tenga conto che mentre nella precedente legislatura i parlamentari dell’opposizione erano solo 12, in quella nuova l’opposizione era riuscita a ottenere circa 200 seggi”.
Il 10 ottobre si è insediato il nuovo Parlamento, ma nonostante i tentativi della comunità internazionale, i partiti dell’opposizione hanno deciso di disertare la seduta. I parlamentari dell’opposizione non hanno quindi preso possesso della propria carica e per questo motivo il governo ha annunciato che saranno privati dell’immunità parlamentare.
“L’opposizione ha quindi deciso di continuare la protesta di piazza, annunciando una serie di manifestazioni e partire dal 3 novembre, fine del Ramadan. In realtà i manifestanti sono scesi per le strade prima di questa data e si sono scontrati con la polizia” ricordando le fonti locali. “Il governo ha interpretato le mosse dell’opposizione come un tentativo di rovesciare con metodi non democratici e violenti l’ordine costituzionale e ha reagito con molta fermezza. Purtroppo vi sono state vittime e ora bisognerà lavorare per riportare la calma ed evitare che prevalga la violenza” concludono le fonti. (L.M.) (Agenzia Fides 7/11/2005 righe 37 parole 437)


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