ASIA/FILIPPINE - Digiuno e preghiera per il buon governo del Paese

sabato, 30 agosto 2025 diritti umani   sacerdoti   società civile   politica   corruzione  

CC - Wiki Commons JudgeFloro

Manila (Agenzia Fides) - Con il digiuno e la preghiera si chiede a Dio luce per il bene comune della nazione. Diversi gruppi, comunità e associazioni cattoliche filippine hanno lanciato iniziative di carattere spirituale con lo scopo di invocare l'aiuto di Dio e sensibilizzare le coscienze  dei fedeli per il buon governo, le riforme elettorali e la fine delle dinastie politiche nelle Filippine.
Tra le  questioni che affliggono la scena politica del paese, vi sono attualmente: il processo di impeachment della vicepresidente Sara Duterte, recentemente bloccato dalla Corte Suprema e abbandonato dal Senato; i "progetti fantasma" di controllo delle inondazioni in tutto il Paese; le concessioni date alle multinazionali per lo sfruttamento minerario in territori dal valore naturalistico inestimabile; il fenomeno della corruzione;  
Nei giorno scorsi, Padre Robert Reyes, della diocesi di Cubao e membro del gruppo "Clergy for Good Governance" (CGG), ha guidato un gruppo di preti che  ha organizzato la parrocchia di Nostra Signora dei Rimedi una cerimonia penitenziale, ribadendo l'impegno "per la moralità nel servizio pubblico". I preti  sono presentati davanti al Senato , portando l'immagine di Gesù Nazareno e della Beata Vergine Maria con un fine "digiunare, camminare e pregare per un vero cambiamento". I presenti hanno chiesto una revisione della decisione presa dai senatori e dai giudici della Corte Suprema che hanno bloccato il processo di impeachment verso la vicepresidente Sara  Duterte.   I membri del gruppo hanno organizzato una settimana di preghiera affinché "i funzionari governativi, in particolare senatori e giudici, difendano e lavorino per la verità e la giustizia per il bene della nazione".  I membri del movimento Clergy for Good Governance - lanciato da 12 vescovi e 211 sacerdoti -  hanno spiegato che  intendono "difendere ciò che è giusto, ciò che è vero e ciò che promuove il bene comune". In una lettera pubblica, il CGG afferma: "In questi tempi difficili, in cui la verità è distorta e la giustizia è minacciata, siamo chiamati non solo a parlare, ma anche a pregare, a digiunare e a offrire noi stessi per il bene del nostro amato Paese". "La recente sentenza della Corte Suprema ha ferito la fiducia del nostro popolo nelle istituzioni democratiche. Mentre molti nella società civile hanno coraggiosamente alzato la voce per protestare, noi del clero siamo chiamati a una risposta più profonda, radicata nella fede, nella penitenza e nel sacrificio", aggiunge la lettera.
Altri due due gruppi religiosi, l'Institute for Studies in Asian Church and Culture (Isacc) e il Church Café, hanno  ospitato incontri di preghiera con le stesse finalità, mentre istituzioni accademiche cattoliche come l'Ateneo School of Government" e la De La Salle University  hanno espresso il loro appoggio e la partecipazione all iniziative.
Nelle scorse settimane la Caritas delle Filippine aveva chiesto alle istituzioni "coraggio morale, massima integrità e un forte impegno nei confronti dello stato di diritto" invitando le istituzioni a restare restare "salde nella giustizia e nella responsabilità fondata sulla compassione e sulla verità", sempre con "l'obiettivo finale del benessere del popolo filippino, in particolare dei poveri, degli emarginati e di coloro le cui voci spesso rimangono inascoltate".
E la Commissione "Giustizia, Pace e Integrità del Creato" della Conferenza dei Superiori Maggiori Delle Filippine si era unita ad altre organizzazioni della società civile, ribadendo che "rimanere in silenzio di fronte alla corruzione significa partecipare al peccato".
"Non lasciate che l'inganno vinca", scrive la Commissione, rivolgendosi ai giovani. "Non credete che l'onestà sia inutile. Non perdete la speranza nel futuro della nostra nazione", auspicando  “fedeltà alla verità e alla giustizia”. "Questa è la testimonianza della nostra vita consacrata. Questa è la missione che non possiamo abbandonare", ha asserito.
Nel luglio 2025 la  Corte Suprema, con una votazione di 13 a 0 , ha dichiarato incostituzionale l'impeachment a carico di Sara Duterte (dopo il voto della Camera bassa che, nel febbraio scorso, aveva avviato il procedimento) . Successivamente in Senato  19 senatori su 24 hanno votato per archiviare le accuse di  impeachment. Duterte, figlia 47enne dell'ex presidente Rodrigo Duterte, era stata accusata di abuso di fondi pubblici e di aver complottato per assassinare il presidente Ferdinand Marcos Jr.
Gruppi cattolici hanno espresso sollecitazioni a andare avanti nel verificare la  responsabilità della vicepresidente. Tre sacerdoti e due laici hanno presentato una mozione alla Corte Suprema,  chiedendo la revisione della sentenza sull'impeachment di Duterte.
I gruppi invitano, inoltre, la magistratura a indagare se il governo di Ferdinado Marcos jr è responsabile per la corruzione e la sottrazione di fondi ai progetti di controllo delle inondazioni,  la cui mancata attuazione ha causato massicci allagamenti in alcune parti del paese; e invocano una inchiesta indipendente sulla corruzione e sul sistema di tangenti per il rilascio di  concessioni per progetti minerari su larga scala  che mettono in pericolo le popolazioni indigene e patrimoni naturalistici di grande valore in vari regioni dell'arcipelago filippino.
(PA) (Agenzia Fides 30/8/2025)


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