Abu Dhabi (Agenzia Fides) - "A Maria, Nostra Signora d'Arabia, affidiamo il nuovo Papa, Leone XIV". Il Vescovo Paolo Martinelli, Vicario Apostolico dell'Arabia meridionale, ha concluso così l'omelia della messa celebrata a Abu Dhabi dopo l'elezione del Cardinale Robert Francis Prevost come nuovo Vescovo di Roma e Successore di Pietro, avvenuta giovedì 8 maggio.
Il giorno dopo, venerdì 9 maggio, le messe in tutte le chiese del Vicariato apostolico sono state celebrate con speciali intenzioni di preghiera per il nuovo Papa e il suo ministero.
Il Vescovo Martinelli, francescano cappuccino, ha presieduto la liturgia eucaristica serale nella parrocchia di San Giuseppe a Abu Dhabi, celebrazione in cui sono stati intonati inni e canti ispirati alla figura di San Pietro e a Cristo Buon Pastore.
"Dopo giorni di lutto per la morte del nostro amato Papa Francesco" ha detto il Vescovo Paolo "il Signore ci ha dato un nuovo Successore dell'Apostolo Pietro: Robert Francis Prevost, che ha preso il nome di Leone XIV". "Ieri sera" ha aggiunto "siamo stati tutti commossi quando lo abbiamo visto apparire sullo schermo e rivolgere le sue prime parole al Popolo di Dio".
Nella sua breve omelia, il Vescovo Martinelli ha ricordato che Papa Leone, nelle prime parole pronunciate dalla loggia centrale della Basilica vaticana, aveva salutato i fedeli riuniti in Piazza San Pietro con le parole di Cristo risorto: "La pace sia con voi", aggiungendo che "La pace di Cristo è una pace disarmata e disarmante, umile e perseverante". Poi, soffermandosi su alcuni tratti essenziali della personalità del nuovo pontefice - come la sua lunga esperienza di missionario in Perù e la sua appartenenza all'Ordine agostiniano - il Vescovo Martinelli, a capo di una comunità ecclesiale composta da lavoratori immigrati, ha voluto sottolineare che Papa Leone "è figlio di migranti, e questo è uno dei motivi per cui ci sentiamo particolarmente vicini a lui. Sebbene sia nato a Chicago, ha origini italiane, francesi e spagnole".
Papa Leone - ha proseguito il Vescovo Martinelli, citando l'omelia pronunciata dal nuovo vescovo di Roma lo stesso venerdì 9 maggio durante la Messa celebrata coi Cardinali nella Cappella Sistina - "ha detto che siamo chiamati a portare Gesù agli altri e ad annunciarlo. Dobbiamo in un certo senso metterci da parte affinché Gesù possa risplendere; siamo chiamati ad essere segni della sua presenza. Questa è la via della testimonianza che anche noi siamo chiamati a seguire in questa parte del mondo". Poi, ha ricordato che il motto episcopale del nuovo Vescovo di Roma " è una frase di Sant'Agostino: In Illo unum uno, che significa "Nell'unico Gesù siamo tutti uno". Questa bella espressione" ha aggiunto il Vescovo Martinelli " ci ricorda che, pur essendo molti e diversi, noi cristiani siamo uniti in Cristo Gesù, come scrive lo stesso San Paolo nella lettera agli Efesini: "A noi è stato dato il vincolo della pace: un solo corpo e un solo spirito; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo; un solo Dio e Padre di tutti". (GV) (Agenzia Fides 13/5/2025)