Maputo (Agenzia Fides) – “Se otteniamo la verità elettorale, andremo verso la pace. Se si tratta di una menzogna elettorale, faremo precipitare il Paese nel precipizio, nel caos e nel disordine” ha avvertito Venancio Mondlane candidato di PODEMOS (Partito Ottimista per lo Sviluppo del Mozambico), arrivato secondo nelle elezioni presidenziali del 9 ottobre (vedi Fides 9/10/2024). Mondlane contesta il risultato del voto che ha visto la vittoria di Daniel Chapo candidato del FRELIMO (Fronte di Liberazione del Mozambico, al potere dal 1975) e dal 21 ottobre sono iniziate nel Paese dimostrazioni di protesta. La commissione elettorale ha annunciato che il candidato del partito al governo Daniel Chapo è il vincitore con quasi il 71% dei voti, ma Mondlane sostiene di aver ottenuto il 53%, accusando le autorità di aver falsificato i risultati. Negli scontri con le forze dell’ordine finora un centinaio di persone hanno perso la vita (vedi Fides 11/12/2024).
Mondlane, che si trova all’estero e afferma di essere sfuggito a due attentati, di cui uno in Sudafrica (vedi Fides 5/11/2024), ha rivolto un appello tramite un video trasmesso in diretta online su piattaforme social invitando a “paralizzare” il Paese, offrendo però una settimana di sospensione delle manifestazioni per commemorare le vittime del ciclone Chido che ha gravemente colpito le provincie settentrionali di Cabo Delgado e Nampula, lo scorso fine settimana. Secondo le autorità locali i danni causato dal ciclone al momento sono di almeno 15 morti, più di 5.000 abitazioni distrutte o fortemente danneggiate e più di 100.000 persone colpite.
La pausa nelle proteste durerà fino a domenica 22 dicembre, ma riprenderà il giorno seguente per coincidere con la probabile dichiarazione da parte del Consiglio costituzionale dei risultati definitivi delle elezioni generali.
Mondlane ha affermato che la decisione che sarà annunciata dalla Presidente del Consiglio costituzionale, Lúcia Ribeiro, determinerà il futuro delle proteste.
La crisi politica in Mozambico sta avendo conseguenze sull’economia degli Stati limitrofi che si servono dei porti mozambicani per i loro commerci con l’estero. In particolare il Sudafrica esporta buona parte della propria produzione mineraria attraverso il Mozambico. Un minerale strategico per l’industria mondiale come il cromo sudafricano è esportato al 50 percento via il porto di Maputo. La completa interruzione delle sue esportazioni via il Mozambico rischia di aumentare il prezzo del minerale del quale il Sudafrica il primo produttore globale, detenendo il 70% delle riserve mondiali. (L.M.) (Agenzia Fides 17/12/2024)