MI
Bossemptélé (Agenzia Fides) - La Repubblica Centrafricana (RCA) porta ancora strascichi di una lunga guerra civile esplosa a marzo 2013, che ha lasciato dietro di sé una forte disgregazione sociale. Oggi, secondo le indagini delle missioni ONU, nella RCA si registra un allarmante aumento della violenza.
“Quando la violenza si è intensificata, abbiamo preso la difficile decisione di scegliere la vita in mezzo a questo caos, rifugiandoci sotto le ombre delle nuvole perché crediamo che il cielo possa tornare a essere blu” ha dichiarato una studentessa di infermieristica dell'Ospedale Jean Paul II di Bossemptélé in una nota pervenuta all’Agenzia Fides da CADIS Benin-Togo. L’organismo, che fa capo ai Missionari Camilliani, è animato dall’obiettivo di dare speranza ai giovani centrafricani oltre che a ricostruire una comunità resiliente. Nonostante i rischi, questi giovani sono rimasti fermamente determinati a rimanere e a preservare la presenza della convivenza a Bossemptélé – dicono i Camilliani. In un contesto di paura e disperazione non hanno bisogno di insegnanti, ma di agenti di resilienza comunitaria ed è qui che subentra il linguaggio della carità che è proprio dei missionari. Questo linguaggio insegna, celebra e nutre il popolo, insegna agli studenti l'assistenza infermieristica, celebra la vita al capezzale dei malati e nutre il popolo nel cuore dell'Eucaristia – spiegano.
Questi tre aspetti della missione camilliana, profetica e poetica, nella Chiesa di Bossemptélé sono stati provvidenzialmente realizzati dalla visita di Papa Francesco nella RCA nel novembre 2015. Il primo viaggio apostolico del Santo Padre in “Africa, terra di speranza” – raccontano i Camilliani - può essere riassunto in tre grandi eventi nella Chiesa universale. Il primo è l'insegnamento che ha dato a cristiani e musulmani, dimostrando che la pace è possibile. Il secondo è stata la sua visita a sorpresa all'ospedale pediatrico di Bangui, dove Papa Francesco ha celebrato la vita nei letti dei bambini ricoverati. In un ultimo gesto altamente simbolico, il Santo Padre ha inaugurato ufficialmente il Giubileo della Misericordia nella Cattedrale di Bangui, la capitale di questo povero Paese che ha subito tante violenze politico-religiose. L’apertura della Porta Santa nella capitale della ‘periferia’ spirituale, ha voluto ridare la vita di Cristo a tutto il popolo centrafricano.
Bossemptélé è una piccola città di 4.731 km2, con una popolazione di circa 26.000 abitanti, 12 quartieri e 35 villaggi e vivono prevalentemente di agricoltura, allevamento del bestiame e piccolo commercio. Il reparto di neonatologia dell’Ospedale San Giovanni Paolo II dei religiosi camilliani di Bossemptélé è un’opera eccezionale e unica. Infatti la neonatologia più vicina si trova a Bangui, 300 chilometri di distanza. Gli ospedali più vicini sono Bozoum (87 km), Baoro (90 km) e Yaloké (69 km), ma nessuno di questi ha un reparto di neonatologia.
(AP) (Agenzia Fides 20/9/2024)
MI