CUAMM
Shire (Agenzia Fides) – “La cooperazione non è fatta solo di grandi strategie, ma di cose concrete da fare oggi, senza aspettare”, è la voce di don Dante Carraro, direttore dell’organizzazione Medici con l'Africa CUAMM che si occupa della promozione e della tutela della salute delle popolazioni africane. Il missionario condivide uno degli ultimi interventi nei quali è impegnato direttamente con medici e volontari Cuamm.
“Siamo a Shire nel nord-ovest del Tigray, la regione più a nord dell’Etiopia devastata da una guerra che sembra non cessare dall’autunno del 2020 (vedi Agenzia Fides 3/12/2020). Abbiamo concentrato l’intervento del Cuamm nell’ospedale più importante della città. Con 250 posti letto, è l'unica struttura in grado di dare qualche risposta, seppur precaria, alla popolazione e agli sfollati – racconta il sacerdote dopo un recente incontro a Shire con il dott. Amanuel responsabile sanitario della salute del Tigray. Due anni fa nell’ospedale sono stati registrati 4.000 parti. L'anno scorso i parti sono saliti a 5.500. Anche questo è un segno di ripresa, ma proprio per questo è indispensabile potenziare la rete periferica. Di qui l’intervento anche su un piccolo ospedale più a sud, quello di Indabaguna, a quaranta minuti di fuori strada. Una struttura che vorremmo mettere in funzione insieme ad altri quattro centri sanitari: Alaganesh, Hoomar, Five Angels e Sant'Agostin.”
“Il senso del nostro impegno è essere vicini alle tante ferite della storia e diventare unguento per lenire e ricucire le lacerazioni, in una regione distrutta e martoriata dalle atrocità di una guerra civile che ha seminato violenza, macerie e miseria – dice il sacerdote che è laureato in medicina e specializzato in cardiologia. Si calcolano 500mila vittime e 1 milione di sfollati. Di questi, ben 500mila sono a Shire, all’80% ospitati dalle famiglie che hanno saputo accogliere chi scappava.”
“Abbiamo sperimentato uno spirito di solidarietà concreta, come quella di questo nuovo intervento del Cuamm, reso possibile grazie al sostegno del Governo Italiano e realizzato grazie a tante speciali collaborazioni, per dare risposte ai bisogni della gente, per ricostruire ciò che è stato distrutto, a cominciare proprio dall’ospedale di Shire” conclude il Direttore del Cuamm.
(AP) (Agenzia Fides 13/9/2024)