EUROPA/UCRAINA - Ecco come la Chiesa ortodossa legata al Patriarcato di Mosca viene bandita dall'Ucraina

mercoledì, 21 agosto 2024

Il Monastero delle Grotte di Kiev

di Chiara Dommarco

Kiev (Agenzia Fides) – Martedì 20 agosto la Verchovna Rada, il Parlamento monocamerale dell’Ucraina, ha approvato in seconda lettura il Disegno di legge 8371, intitolato “Sulla protezione dell’ordine costituzionale nell’ambito delle attività delle organizzazioni religiose”, che vieta la presenza in territorio ucraino di qualsiasi organizzazione religiosa affiliata alla Federazione Russa, con esplicito riferimento alla Chiesa ortodossa ucraina (UOC MP – Ukrainian Orthodox Church of the Moscow Patriarchate, d’ora in poi UOC). La legge è stata adottata con 265 voti favorevoli, 29 contrari, 4 astenuti e 24 non votanti.
Il testo della legge, che il 16 agosto aveva ottenuto l’approvazione del Comitato per la politica umanitaria e dell’informazione (Komìtet z pitan’ gumanìtarnoï ta ìnformacìjnoï polìtiki), definisce dapprima cosa la legge stessa intende per “organizzazione religiosa straniera”, ovvero un’organizzazione “costituita e/o registrata come entità giuridica in conformità alla legislazione di un altro Stato, situato al di fuori dell’Ucraina” (articolo 2, paragrafo 1).

Successivamente, la legge individua due criteri che, se soddisfatti contemporaneamente (“odnočasno”) da un’organizzazione religiosa straniera, ne proibiscono l’esistenza in territorio ucraino: 1) essa ha sede in uno Stato “riconosciuto come quello che ha compiuto o che sta compiendo un’aggressione armata contro l’Ucraina e/o che occupa temporaneamente parte del territorio ucraino”; 2) “sostiene direttamente o indirettamente (anche attraverso discorsi pubblici di – suoi, n.d.A. − leader o di altri – suoi, n.d.A. – organi direttivi) un’aggressione armata contro l’Ucraina” (articolo 2, paragrafo 2). L’articolo 3 definisce l’UOC come “prolungamento ideologico del regime dello Stato aggressore, complice dei crimini di guerra e dei crimini contro l’umanità perpetrati in nome della Federazione Russa e dell’ideologia del ‘mondo russo’”, vietandone esplicitamente l’esistenza in territorio ucraino. Allo stesso modo, sono proibite le organizzazioni religiose affiliate alle organizzazioni religiose straniere dichiarate illegali dalla legge in questione e/o le organizzazioni religiose che non rispettino quanto stabilito all’articolo 5 della legge del 1991 “Sulla libertà di coscienza e sulle organizzazioni religiose” (articolo 3, paragrafo 3). Si noti che l’articolo 5 della legge citata prevede la separazione della Chiesa e delle organizzazioni religiose dallo Stato, da cui il legislatore fa derivare l’obbligo di non interferenza di queste nell’attività dei partiti politici e, per contro, di non interferenza dello Stato nelle “attività legittime” delle organizzazioni religiose. Secondo quanto stabilito dalla legge appena approvata, le proprietà immobiliari e i capitali posseduti dall’organizzazione religiosa proibita saranno incamerati dallo Stato, ad eccezione dei beni ad uso liturgico (Seconda sezione, paragrafo 2.2.b).
La legge entrerà in vigore 30 giorni dopo la sua pubblicazione, ad eccezione dei procedimenti giudiziari da attuare nei confronti delle comunità dell’UOC, per cui si stabilisce l’entrata in vigore a partire da nove mesi dalla data della pubblicazione.
Il Disegno di legge 8371 era stato adottato in prima lettura il 19 ottobre 2023, con una maggioranza di 267 voti (e 15 contrari). Il 23 luglio 2024, un gruppo di deputati aveva occupato la Rada dopo aver appreso che il Disegno di legge non era stato inserito nell’ultimo ordine del giorno per essere discusso e votato dallo stesso Parlamento ucraino. Tra i principali promotori del Disegno di legge 8371, Petro Porošenko, già presidente dell’Ucraina tra il 2014 e il 2019, attuale segretario del partito Solidarietà Europea (Jevropejs’ka Solidarnist’).
Il 24 febbraio 2022, a ridosso dell’esplosione del conflitto, il metropolita Onufrij (Berezovs’kij), a capo dell’UOC, si era dichiarato pubblicamente contrario alle operazioni miliari intraprese da Mosca. L’UOC è da non confondere con la Chiesa ortodossa d’Ucraina (OCU − Orthodox Church of Ukraine), guidata dal metropolita Epifanìj (Dumenko), che nel gennaio 2019 aveva ottenuto il tomos dell’autocefalia dal Patriarca ecumenico di Costantinopoli, completando il distacco dal Patriarcato di Mosca. (Agenzia Fides 21/8/2024)


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