AFRICA/CIAD - Incerta la sorte del presidente del partito d’opposizione Yaya Dillo dopo gli scontri di ieri

giovedì, 29 febbraio 2024 militari   violenza  

N’Djamena (Agenzia Fides) – “Stanno circolando voci sull’uccisione di Yaya Dillo ma non vi sono al momento conferme” dicono all’Agenzia Fides fonti locali da N’Djamena, capitale del Ciad, dove ieri, 28 febbraio, le forze armate hanno assalito la sede della Partito Socialista senza Frontiere (PSF), di cui Dillo è presidente.
“La battaglia è iniziata intorno alle 13 ed è durata almeno mezz’ora, con l’impiego di armi pesanti, non solo di Kalashnikov” riferiscono le nostre fonti. “L’esercito ha preso il controllo della sede della PSF ma non vi sono bilanci ufficiali sul numero delle vittime né notizie certe sulla sorte di Yaya Dillo”.
“Il vuoto informativo – aggiungono le fonti di Fides- è accentuato dall’interruzione dei collegamenti telefonici e di internet a partire dal pomeriggio di ieri. Al momento sono stati ripristinati i collegamenti telefonici ma internet è ancora bloccato”.
“La tv statale non ha dato notizie sugli accadimenti di ieri ma è stato annunciato che un comunicato governativo verrà pubblicato nella giornata di oggi” affermano le fonti che riferiscono che “la situazione oggi è calma ma N’Djamena rimane fortemente presidiata da polizia ed esercito. I militari hanno completamente circondato la residenza presidenziale”.
Yaya Dillo e il PSF sono accusati di aver assalito la sede dei servizi di sicurezza nel tentativo di liberare il segretario delle finanze del partito che era stato arrestato con l’accusa di aver fomentato un tentativo di omicidio del Presidente della Corte Suprema (vedi Fides 28/2/2024). I fatti sono accaduti il giorno successivo all'annuncio del calendario delle elezioni presidenziali in Ciad, il cui primo turno si svolgerà il 6 maggio. “Se la morte di Yaya Dillo dovesse essere confermata pone un problema su come si svolgeranno le elezioni presidenziali in mancanza del più forte oppositore al Presidente uscente” affermano le nostre fonti che concludono sottolineando che “al momento la crisi sembra essere tutta interna al clan del Presidente Mahamat Idriss Déby Itno e dell’etnia Zaghawa, al quale appartengono il presidente e la maggior parte dei protagonisti dello scontro”.
Oltre agli Zaghawa nella vicenda potrebbero essere implicate pure le etnie del nord, in particolare quelle appartenenti all’insieme dei Tobou. Mahamat Idriss Déby Itno ha infatti come madre una Tobou e come moglie Zineb Goukouni Oueddei, la figlia dell’ex Presidente Goukouni Oueddei, appartenente al medesimo gruppo etnico. (L.M.) (Agenzia Fides 29/2/2024)


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