Abuja (Agenzia Fides) – “A causa delle riforme del governo, milioni di nigeriani sono stati ridotti a una vita di estrema povertà, di incredibile sofferenza e di indicibili difficoltà come mai prima nella nostra storia nazionale”. Così Lucius Iwejuru Ugorji, arcivescovo di Owerri e presidente della Conferenza Episcopale della Nigeria (CBCN), ha criticato le riforme economiche varata dal governo del Presidente Bola Tinubu nel suo discorso di apertura della prima Assemblea Plenaria annuale della CBCN.
“L’agenda di riforme dell’attuale governo ha aggravato la difficile situazione dei nigeriani” afferma Mons. Ugorji. “Con l’abolizione dei sussidi per i carburanti e l’unificazione del mercato dei cambi, si è verificato un forte aumento del prezzo alla pompa dei prodotti petroliferi e un forte calo del valore della naira. In effetti, la valuta nazionale è in caduta libera”.
I nigeriani devono far fronte al triplicarsi dei prezzi del carburante e all’aumento dei costi alimentari dopo che il Presidente Tinubu, in carica dal 29 maggio 2023, ha revocato i sussidi per il carburante e reso “flottante” la moneta nazionale naira sui mercati dei cambi internazionali. Questo significa che il valore della naira nei confronti delle altre valute non è più determinato dalla banca centrale nigeriana ma dai mercati dei cambi. Dipendendo dall’importazione di e di carburanti (la Nigeria produce petrolio greggio ma deve importare il carburante perché le sue capacità di raffinazione sono insufficienti a far fronte al mercato interno) e di beni alimentari, la Nigeria ha visto aumentare fortemente l’inflazione, che ha colpito soprattutto le fasce più povere della popolazione. Il Presidente Tinubu afferma che gli impatti negativi delle riforme saranno temporanei, perché nel lungo termine le riforme avranno effetti positivi attirando investimenti esteri nell’economia nazionale.
Nel frattempo però la popolazione soffre. “Nel tentativo di sopravvivere, un numero crescente di poveri ricorre all’accattonaggio” afferma Mons. Ugorji. “Con oltre 80 milioni di nigeriani che vivono sotto la soglia di povertà di meno di due dollari al giorno, il nostro Paese, secondo i recenti dati della Banca Mondiale, è la seconda popolazione povera al mondo dopo l’India” sottolinea.
“Mentre molti nigeriani poveri continuano a soffrire e a morire a causa delle difficoltà causate dalle riforme economiche del governo, il presidente ha continuato a esortare la popolazione a fare sempre più sacrifici con la certezza che si prospettano giorni migliori”.
Il Presidente della Conferenza Episcopale ha poi affrontato il tema dell’insicurezza sottolineando che nonostante il denaro stanziato mensilmente per le forze di sicurezza, c'è stato un aumento dei rapimenti a scopo d’estorsione e di massacri e omicidi in tutto il Paese. (L.M.) (Agenzia Fides 19/2/2024)
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