ASIA/MALAYSIA - Tra i fedeli del Borneo un anno di preghiera e di benedizione, in preparazione al Giubileo

giovedì, 11 gennaio 2024 giubileo   preghiera  

Il Vescovo di Sibu consegna l'olio ai fedeli

Sibu (Agenzia Fides) - Essere assidui nell'ascolto della Parola di Dio e nella preghiera e, ricolmi della grazia di Dio, essere una benedizione per il prossimo: è la missione dei battezzati nella diocesi di Sibu, nello stato malese di Sarawak, come ha ricordato ai fedeli il Vescovo Joseph Hii Teck Kwong, annunciando alla comunità lo speciale "Anno dell’olio e dell’unzione" , un tempo che vedrà i fedeli preparassi, soprattutto tramite la preghiera e gesti di conversione, al Giubileo del 2025.
Il 2024, infatti, su proposta di Papa Francesco è "l'anno della Preghiera", in cui - come spiega il sito web del Giubileo 2025, curato dal Dicastero per l’Evangelizzazione, in particolare dalla "Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo" - le diocesi in tutto il mondo sono invitate a "promuovere la centralità della preghiera individuale e comunitaria", organizzando  "pellegrinaggi di preghiera" verso l'Anno santo, come anche percorsi di "scuola di orazione" con tappe mensili o settimanali, in cui coinvolgere tutto il Popolo di Dio.
Le comunità cattoliche nel Borneo malaysiano - la parte della Malaysia dove vive la maggior parte dei cattolici della nazione: circa 700mila in tutto, tra gli stati di Sabah e Sarawak  - sono pronte a rispondere a questo invito, ha rimarcato il Vescovo di Sibu, ricordando che "mentre la  benedizione di Dio ci inonda la nostra vita sempre, come la pioggia e la neve sulla terra, siamo chiamati, come figli di Dio, a trasmettere al prossimo la benedizioni e portare la pace al mondo intero”.
In quest'ottica  mons. Joseph Hii Teck Kwong ha lanciato "l’Anno dell’olio e dell’unzione", nell'ambito di un piano pastorale decennale, approvato nella diocesi di Sibu dal 2017 al 2026. "L'elemento dell'olio è stato scelto per la sua ricchezza e preziosità. Nella storia è stato chiamato 'l'oro liquido'. L'olio è un elemento nutriente e ci dà forza. Nei sette Sacramenti nella Chiesa, in quattro Sacramenti viene usato l'olio: il Battesimo, la Cresima, l'Ordine sacro e l'Unzione degli infermi", ha spiegato. “Tu ed io, mediante il battesimo siamo stati unti con olio crismale; lo stesso olio crismale che si usa per ordinare i sacerdoti e per consacrare i vescovi. Ogni battezzato è unto con questo stesso olio crismale, l'olio più santo esistente sulla tua testa”, ha sottolineato, richiamando ogni battezzato alla responsabilità della sua vocazione e missione nel mondo. "Quest'unzione esprime la dignità di figli di Dio", ed è proprio il riscoprire e vivere  l'unzione battesimale che  rende ogni cristiano un testimone di Cristo, un "trasmettitore di benedizione", che è, in definitiva, lo spirito con cui prepararsi e celebrare il Giubileo.
Inoltre, in particolare ai sacerdoti si affida un compito pastorale importante, quello di  confessare i fedeli, mentre tutti i battezzati sono inviati a "farsi penitenti" e tornare alla misericordia e al perdono di Dio attraverso il sacramento della Riconciliazione. Per questo i sacerdoti si recheranno nei villaggi, per accogliere e  confessare i fedeli, anche nelle varie lingue indigene locali.
Situata nella parte centrale del Sarawak, la diocesi di Sibu, eretta  nel 1986, abbraccia circa il 50% del territorio statale di Sarawak. La popolazione locale, circa 900mil abitanti, è composta da cinesi, malesi, indigeni iban, bidayuh, melanaus e orang ulu, tra i quali i cattolici sono circa 130mila.
Sibu è una città di frontiera alla confluenza dei fiumi Rajang e Igan, ed è ancora oggi una delle città più vivaci della Malaysia orientale, soprattutto a livello commerciale. In origine parte del sultanato del Brunei, fu acquistata nell'aprile 1861 dal Raja Bianco James Brooke, che la incorporò nel regno di Sarawak.
Nel 1881, i padri delle Missione di Mill Hill salparono da Londra per Singapore e da qui arrivarono in Borneo,  primi preti cattolici a mettere piede sul suolo del Sarawak. Vennero  accolti da Rajah Charles Brooke, nipote di James Brooke. I missionari fondarono la prima missione cattolica a Kuching. Da allora cominciarono ad arrivare altri sacerdoti di Mill Hill, che si dedicarono a evangelizzare il territorio.  La prima missione cattolica a Sibu fu avviata nel 1899 da p. Cornelius Keet, missionario di Mill Hill che veniva da Kuching (oggi altra diocesi del Sarawak). Nel 1906 vi giunse l'australiano p. Vincent Halder, che costruì su palafitte la prima antica chiesa del Sacro Cuore e che prestò servizio pastorale a Sibu fino al 1954.
(PA) (Agenzia Fides  11/1/2024)


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