ASIA/FILIPPINE - I musulmani filippini in solidarietà con il popolo palestinese

giovedì, 26 ottobre 2023 assistenza umanitaria   islam   solidarietà  

Marawi city (Agenzia Fides) - I musulmani filippini esprimono solidarietà con il popolo palestinese. sottoposto ai bombardamenti a Gaza e chiedono la fine degli attacchi israeliani nella Striscia: il conflitto in Medio Oriente registra riflessi nelle comunità musulmane dell'Asia, anche in territori tanto distanti come il Sud delle Filippine. Sull’isola di Mindanao, nella parte meridionale dell’arcipelago a maggioranza cattolica, vive una consistente comunità musulmana di circa 6 milioni di persone che in passato ha rivendicato forme di autonomia e di indipendenza e - dopo decenni segnati anche da conflitti e ribellione armata - ha ottenuto l’Istituzione della Regione Autonoma di Mindanao Musulmana, che abbraccia le province a maggioranza islamica.
I musulmani filippini hanno voluto esprimere sostegno e solidarietà ai confratelli musulmani palestinesi, testimoniando come, nel conflitto in Medio Oriente, siano da considerare anche valenze e influenze di carattere religioso. Nei giorni scorsi i fedeli musulmani si sono riversati nella città di Marawi dove capi religiosi hanno guidato manifestazione di protesta chiedendo la fine dell'occupazione israeliana nei territori palestinesi e la cessazione delle ostilità. I giovani musulmani hanno segnalato con preoccupazione il peggioramento della crisi umanitaria a Gaza.
Oltre 20 gruppi islamici, tra cui " Maranao One Muhadarah”, “Royal Sultanate of Lanao”, “Moro Consensus Group”, “United Imam of the Philippines” hanno organizzato e preso parte alla mobilitazione. Drieza Lininding, presidente del "Moro Consensus Group" ha affermato che i leader mondiali e la comunità internazionale devono esercitare pressioni su Israele affinché “ponga fine all’assassinio di civili innocenti tra cui bambini, donne e anziani”. Appoggio ai palestinesi è stato espresso anche dal Fronte di liberazione nazionale Moro (MNLF), storico gruppo del resistenza musulmana a Mindanao.
Amina Rasul-Bernardo, musulmana filippina del “Philippine Center for Islam and Democracy”, riportando la sua esperienza e paragonandola alla sofferenza di Gaza, ha ricordato che la sua città natale a Jolo (altra isola vicina a Mindanao) venne devastata da un feroce scontro tra le truppe governative e il Fronte di Liberazione Nazionale Moro nel 1974. La sua casa fu rasa al suolo, così come quelle dei suoi amici, vicini e parenti. Una simile situazione si è ripetuta a Marawi nel 2017, quando gruppi islamisti estremisti conquistarono il municipio della città e il territorio cittadino. Seguì una battaglia sul terreno, casa per casa, tra i militanti e l’esercito, con la conseguente devastazione di Marawi. “Da quel momento, ho fatto tutto il possibile per educare le persone sulla realtà dei conflitti armati e sono diventata una sostenitrice della pace", ha detto, raccontando la sua esperienza del podcast "She Talks Peace” che ha ascoltatori in oltre 100 paesi, per cui ha guadagnato conoscimenti internazionali come persona promotrice del dialogo e della pace tra culture e religioni. A livello locale, la donna chiede che "il governo filippino intensifichi i suoi impegni per attuare a Mindanao l'Accordo Globale sul Bangsamoro (come vengono chiamati i muslmani filippini, ndr)”. Tra le formazioni che, negli anni scorsi hanno alimentato con il terrorismo l’instabilità e l’insicurezza nell’area, il gruppo “Abu Sayyaf”, secondo le istituzioni locali, è stato del tutto eliminato e dissolto , ha riferito Abdusakur Tan, governatore della provincia delle Sulu, corona di isolette dove Abu Sayaf aveva le sue basi. Gli analisti sono però più cauti: i capi del gruppo militante, responsabile di attentati suicidi fino al 2020, sono ancora a piede libero e potrebbero riorganizzarsi.
(PA) (Agenzia Fides 26/10/2023)


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