Seoul (Agenzi Fides) - Padre Vincenzo Bordo, missionario degli Oblati di Maria Immacolata, 30 anni fa ha indossato il grembiule ed è diventato la persona oggi conosciuta in Corea del Sud, e non solo, come “lo chef di Dio”. Nel 1993 ha cominciato la sua esperienza missionaria in Corea del Sud e l'opera più importante da lui fondata nel 1998, la "Casa di Anna", nel 2023 compie 25 anni.
“Questo anniversario - dice all'Agenzia Fides in occasione della Giornata Missionaria Mondiale – desidero sia un'occasione per ricordare alla società coreana la realtà dei poveri; e per aiutare i volontari a crescere nella dimensione del servizio al prossimo. Vorrei possa essere anche un momento per raccogliere dei fondi per la carità: noi viviamo con il 50% con le sovvenzioni statali e l'altro 50% con le donazioni libere, secondo la Provvidenza di Dio”.
Proprio con l’obiettivo di ampliare il sostegno alle opere di “Casa di Anna”, che sorge a Seong-nam, cittadina alla periferia di Seoul, padre Bordo ha curato la traduzione in italiano e la stampa del libro che ha pubblicato in Corea nel 2021, dal titolo "L'amore che nutre" (vedi Fides 18/11/2021). Visto il discreto successo del libro nel paese asiatico – 10.000 copie vendute e 5 ristampe – l'Ambasciata Italiana in Corea si è fatta promotrice dell'opera di traduzione e dell'edizione del testo in Italia, titolata "Chef per amore".
La missione di padre Bordo si è caratterizzata fin dall'inizio come “opera di misericordia” per sfamare, consolare, essere vicino ai poveri. Dal 1998 al marzo 2022, le strutture di "Casa di Anna" hanno fornito oltre 3 milioni di pasti, hanno garantito 21mila interventi sanitari, mille cure dentistiche, 6.000 interventi e cure psichiatriche, 700 consulenze legali, oltre al servizio di igiene personale , distribuzione dei vestiti ma, soprattutto, “tanto rispetto e amore per la gente abbandonata nelle strade di una città opulenta ma spesso disattenta”.
I poveri, infatti, bisogna saperli vedere, afferma. All’interrogativo sul perché i missionari OMI fossero giunti in Corea del Sud, un paese sviluppato economicamente e ricco di clero, padre Bordo rispondeva: “Perché siamo i missionari dei poveri”. “Ma qui i poveri non ci sono”, spesso si sentiva rispondere. “Non è che non ci fossero i poveri – nota il Cardinale coreano Lazzaro You Heung-sik, oggi Prefetto del Dicastero per il Clero, nella prefazione al libro di padre Bordo – è che non li si voleva vedere. Per riconoscere gli esclusi occorre uno sguardo di fede e d’amore. È questo il modo con cui i nostri Oblati hanno guardato la nostra terra”.
Partendo dalle esigenze riscontrate nel territorio, l'opera di padre Vicenzo si è rivolta, tra i vari settori, a combattere l'analfabetismo: il missionario ha avviato una scuola serale per tanti anziani che hanno imparato a leggere e scrivere. Allo stesso modo, nella città di Seong-Nam il Comune affermava che non vi erano persone senza fissa dimora o che vivevano in strada. P. Vincenzo ha iniziato a incontrarne alcuni e ne ha accolti ben presto oltre duecento, molti dei quali ragazzi. Dottori e professori dicevano che in Corea non vi erano ragazzi dislessici, e p. Vincenzo nel 2002 ha dato vita a un programma di sostegno alla dislessia. Le autorità affermavano che una casa-famiglia per l’accoglienza per ragazzi di strada era una struttura inutile perché la piaga dei ragazzi di strada era inesistente. Già nel 1998 il missionario ha accolto nella sua casa-famiglia più di venti ragazzi e ragazze che ha avviato allo studio, aiutandoli a trovare un lavoro, curandone il pieno reinserimento nella società, grazie a un team di volontari e psicologi.
"L’evangelizzazione più eloquente avviene quando viviamo la carità - nota il Cardinale Lazzaro You Heung-sik, - perché il Vangelo si annuncia non solo con la predicazione, ma, soprattutto con una vita, che attraverso gesti di vicinanza, di compassione, di amore, lascia intravedere il volto di Dio e la bellezza della sua chiamata". E prosegue: "Se guardiamo alla comunità primitiva di Gerusalemme, possiamo scorgere tre pilastri principali: tutti vivono la Parola di Dio; mettono ogni cosa in comune fino ad essere un cuore solo e un’anima sola; sostengono i più poveri che si trovano in difficoltà. Ho visto questa Chiesa viva nelle iniziative a cui Padre Vincenzo Bordo ha saputo dare vita nella mia patria, la Corea. Sembra, quello, un mondo lontano, ma la testimonianza di carità che lì si sta vivendo può essere un esempio per tutta le comunità cristiane”.
Il missionario ha saputo e voluto coinvolgere un ampio gruppo volontari che lo aiutano nelle opere di carità e oggi tanti coreani si sono impegnati nell'opera di attenzione agli ultimi, cogliendo l’occasione per donarsi al prossimo. Quello che ispira la sua azione, come spiega nel libro, è riconoscere in ogni povero Gesù Cristo in persona: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me (Mt 25,40)”, dice Gesù nel Vangelo. "Ogni persona che si trova in necessità non è solo un povero da soccorrere ma una sorella e fratello da aiutare. Ogni persona è unica e va accolta, seguita e amata. Ogni persona è Gesù", spiega.
Il libro appena pubblicato in lingua italiana, che racconta l’avventura missionaria del sacerdote degli OMI è, allora, "una straordinaria testimonianza di fede e di amore. Non è solo il racconto della carità in atto, ma anche del segreto che alimenta la carità: la preghiera silenziosa e prolungata, la lettura e la meditazione costante della Parola di Dio. È la testimonianza di una fede viva e operosa, che sa prendersi cura dell’altro è la via regale dell’evangelizzazione anche nel mondo di oggi", conclude il Cardinale You Heung-sik.
(PA) (Agenzia Fides 21/10/2023)