AFRICA/ETIOPIA - Continuano i conflitti nella regione del Tigray: manifestazioni e arresti alla vigilia del Capodanno etiope

giovedì, 7 settembre 2023

Mekele (Agenzia Fides) – Alcuni membri dell'opposizione sono stati arrestati nel Tigray alla vigilia di una manifestazione programmata per oggi, 7 settembre 2023, a Mekele, contro il "carattere autocratico" del Tigray People Liberation Front (TPLF), il partito al potere nella regione del nord dell'Etiopia. Ad alimentare lo stato di insicurezza inoltre, nei giorni scorsi si era diffusa la notizia di attacchi criminali di truppe eritree nella regione settentrionale del paese, nonostante l’accordo di pace firmato a Pretoria, in Sudafrica, nel novembre 2022.
“Nel capoluogo della regione sarebbero state arrestate sedici persone, tra queste i tre leader dei tre partiti organizzatori della manifestazione” hanno riferito fonti locali. I tre sono poi stati rilasciati. Erano stati arrestati insieme ad un gruppo di attivisti mentre invitavano a manifestare sotto l’egida di slogan come. "Un governo popolare e democratico", "Basta con il sistema monopartitico", "il regime del TPLF deve essere sostituito".
Secondo quanto riportano fonti locali, alla fine del mese di agosto 2023 i tre partiti avevano annunciato la formazione di una "Alleanza per un cambiamento radicale" nel Tigray e l'organizzazione il 7 settembre 2023 della manifestazione a Mekele, denunciando in particolare ‘l'incompetenza e l’assolutismo del TPLF’. Le autorità di Mekele non hanno tuttavia autorizzato la manifestazione motivando il divieto con la mancanza di agenti di polizia disponibili per la tutela della popolazione nel periodo che precede il Capodanno etiope che si celebrerà il 12 settembre. Il vicesindaco di Macallè, Elias Kahsay, su Facebook aveva dichiarato che ‘il cambiamento radicale’ voluto dall'opposizione non può concretizzarsi ‘in una manifestazione pacifica ma in una rivolta’ e ha invitato la popolazione ad opporsi. Ulteriore obiettivo degli organizzatori della manifestazione è in particolare la liberazione delle zone del Tigray occupate dalle milizie delle regioni vicine e la ripresa della fornitura degli aiuti umanitari internazionali alla regione, sospesa da maggio 2023 a causa di massicci dirottamenti, e poi estesa a tutta l'Etiopia.
Nel Tigray, il TPLF ha guidato per 27 anni la coalizione di governo anche in Etiopia, fino all’arrivo nel 2018 del primo ministro Abiy Ahmed alla guida del governo federale, contro il quale si sono innescati conflitti dalla fine del 2020 che hanno generato una catastrofe umanitaria in questa regione di sei milioni di abitanti (il 5% della popolazione etiope). Dall'accordo di pace del novembre 2022, il TPLF ha guidato l'amministrazione ad interim (IRA) della regione.
(AP) (Agenzia Fides 7/9/2023)


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