Johannesburg (Agenzia Fides) – “Vi applaudiamo per il dono del coraggio e dell’abnegazione come denunciatori della corruzione del Paese”. Così i Vescovi sudafricani riuniti nella Southern African Catholic Bishops Conference (SACBC, nella quale sono presenti pure i Vescovi di Botswana ed Eswatini), riconoscono l’importate ruolo degli informatori (noti con il termine inglese Whistleblower che designa una precisa categoria giuridica di un dipendente di un ente pubblico o di un’azienda che segnala un illecito).
“Vi assicuriamo la nostra continua solidarietà e preghiere… Vi applaudiamo per il dono del coraggio e dell’abnegazione come informatori. Il vostro esempio di sacrificio degli interessi personali e della tranquillità per il bene comune è qualcosa di cui il nostro Paese attualmente ha bisogno in abbondanza”, affermano i Vescovi della SACBC che chiedono al Dipartimento di Giustizia “di trovare un modo per proteggere gli informatori mentre le leggi vengono riformate”.
“La nostra speranza e preghiera è che le riforme legali proposte sugli informatori recentemente pubblicate dal Dipartimento di Giustizia si traducano presto in azioni efficaci per una maggiore sicurezza e protezione degli informatori”.
Gli informatori sono stati essenziali per le indagini condotte dalla Commissione Zondo. Chiamata ufficialmente Commissione Ufficiale d'Inchiesta sulle accuse di “State capture” (corruzione politica sistemica in cui gli interessi privati influenzano i processi decisionali di uno Stato), corruzione e frode nel settore pubblico, è stata istituita nel gennaio 2018, anche su sollecitazione di p. padre Stanislaus Muyebe, vicario generale dell'Ordine Domenicano dell'Africa Australe, e Direttore della Commissione “Giustizia e Pace” della SACBC.
Al centro dell’inchiesta vi erano i rapporti tra l’ex Presidente Jacob Zuma e la potente famiglia Gupta: era opinione comune che l’ex Presidente avesse venduto incarichi ministeriali di alto livello in cambio di accordi commerciali e contratti altamente favorevoli.
A dicembre 2020, la commissione aveva intervistato 278 testimoni e raccolto 159.109 pagine e un exabyte di dati come prova. La prima parte del rapporto è stata pubblicata il 4 gennaio 2022. La quinta e ultima parte è stata pubblicata il 22 giugno 2022.
Oltre ad avere indicato persone specifiche perché vengano accusate penalmente, indagate ulteriormente o soggette ad altre sanzioni, il rapporto ha formulato importanti raccomandazioni per una riforma sistemica volta a migliorare e a cambiare il panorama anti-corruzione sudafricano. (L.M.) (Agenzia Fides 4/9/2023)
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