Hong Kong Diocese
Roma (Agenzia Fides) - Circa un terzo delle diocesi della Cina continentale “sono in attesa delle rispettive nomine episcopali”. Lo rivela il Vescovo gesuita Peter Chow Sau-yan, a capo della diocesi di Hong Kong, in un’intervista di ampio respiro rilasciata a La Civiltà Cattolica.
L’intervista è stata diffusa oggi, alla vigilia di un evento di rilievo organizzato sempre dall’autorevole rivista dei Gesuiti: alle ore 18 di domani, sabato 13 maggio, nella storica sede romana di Villa Malta, viene presentato il volume in cinese curato da La Civiltà Cattolica che raccoglie riflessioni e guide alla lettura sui più rilevanti documenti dei primi dieci anni di Pontificato di Papa francesco (Encicliche e Esortazioni apostoliche). Il Volume, intitolato “Il Magistero di Papa Francesco”, sarà presentato dal Cardinale Luis Antonio Tagle, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, e da padre Antonio Spadaro, Direttore de La Civiltà Cattolica.
L’intervista diffusa da La Civiltà Cattolica, e rilasciata allo stesso padre Spadaro, prende le mosse dalla recente visita del Vescovo Chow alla diocesi di Pechino. “Francamente” si schermisce il Vescovo gesuita “non credo che il mio viaggio sia stato «storico», ma una prosecuzione del viaggio a Pechino compiuto dal cardinale John Baptist Wu nel 1994”. Il Vescovo aggiunge che “Sebbene dall’istituzione dell’Accordo provvisorio sia stato stabilito un canale ufficiale tra i rispettivi dipartimenti di Stato della Santa Sede e della Cina, consideriamo il nostro viaggio del 17 aprile come un ponte, a livello diocesano, tra Pechino e Hong Kong. Tra i frutti più notevoli di quella visita scorgo il contatto personale tra i presuli delle due diocesi e il riaccendersi della collaborazione in diverse aree”.
Interpellato da padre Spadaro su congetture e commenti seguiti al trasferimento del Vescovo Giuseppe Shen Bin da Haimen a Shanghai e all’insediamento di Giovanni Peng Weizhao, vescovo di Yujiang, come vescovo ausiliare di Jiangxi, il Vescovo Chow rimarca che l’Accordo provvisorio in vigore tra Santa Sede e Repubblica popolare sulle nomine dei Vescovi cinesi “non è morto come alcuni sembrano aver suggerito. Ma le discrepanze di vedute tra le due parti sull’assegnazione dei vescovi ad altre diocesi potrebbero costituire un fattore da sottoporre a una migliore comprensione. Pertanto, se per il futuro si svolgessero colloqui più regolari e approfonditi, forse ne verrebbero dei chiarimenti”.
Il Vescovo Chow risponde anche a una domanda sulla questione aperta della “sinicizzazione” che gli apparati cinesi chiedono alla Chiesa cattolica in Cina. “La mia impressione” confida il Vescovo gesuita “è che la Chiesa nel Continente stia ancora cercando di capire quale significato dovrebbe assumere per sé la sinicizzazione. A tutt’oggi non è pervenuta a una conclusione definitiva. Pertanto sarebbe significativo se noi dialogassimo con loro nel contesto di incontri seminariali, in modo da condividere insieme anche il significato e le implicazioni dell’«inculturazione», che certamente risponde ad alcune delle loro preoccupazioni sulla sinicizzazione. E a nostra volta stiamo imparando da loro che cosa la sinicizzazione può significare dal loro punto di vista. Secondo uno dei funzionari governativi che abbiamo incontrato durante il viaggio” riferisce Chow “la sinicizzazione assomiglia al nostro concetto di inculturazione. Quindi, penso che per ora sia meglio non saltare a conclusioni sulla sinicizzazione. Sarebbe più utile continuare a dialogare sull’argomento”.
Nel corso dell’intervista, il Vescovo di Hong rende anche omaggio alla memoria del suo confratello gesuita Alojsiys Jin Luxian, ricordando che “La diocesi di Shanghai ha appena commemorato il decimo anniversario della morte del vescovo Jin, lo scorso 27 aprile, esprimendo gratitudine per l’apporto e l’influenza enormi che ha dato alla Chiesa in Cina”.
Nell’intervista, tra le altre cose, il Vescovo Chow ricorda che anche il Presidente cinese Xi Jinping, in uno dei suoi discorsi alla comunità internazionale, ha reso omaggio al grande missionario gesuita Matteo Ricci, aggiungendo che “senz’altro la proclamazione di Matteo Ricci a venerabile è stata accolta molto favorevolmente. E preghiamo per la sua beatificazione e canonizzazione, che sarà sicuramente applaudita con gioia in Cina”.
Interpellato da padre Spadaro sull’amore più volte espresso da Papa Francesco per la Cina, il Vescovo Chow riferisce che “Molti cattolici hanno riverenza per il Santo Padre e apprezzano quello che sta facendo per la Chiesa in Cina. I vescovi che ho incontrato durante questo viaggio hanno una disposizione positiva nei suoi confronti. Ma quanti sono contrari all’Accordo provvisorio sembrano piuttosto prevenuti nei confronti di papa Francesco. Non ci sono statistiche” prosegue il Vescovo di Hong Kong “sulla proporzione di estimatori e avversatori. Ma da quello che ho visto e letto, così come dall’atteggiamento dei cattolici che ho incontrato durante il viaggio, direi che una grande maggioranza dei cattolici in Cina è fedele a papa Francesco e spera che l’Accordo provvisorio porti cambiamenti auspicabili per la loro Chiesa, non ultimo un incontro tra papa Francesco e il presidente Xi”.
Il Vescovo Stephen Chow aggiunge che “anche il governo cinese ha molto rispetto per papa Francesco. I suoi componenti apprezzano particolarmente la sua apertura mentale e l’inclusività. Si ritiene che il suo amore per l’umanità nel suo insieme coincida con i valori fatti propri dal residente Xi quando ha augurato all’umanità di essere una ‘comunità dal futuro condiviso’ ”. (GV) (Agenzia Fides 12/5/2023)