AMERICA/ARGENTINA - Le ferite sempre più profonde del narcotraffico e la mancanza cronica di risposte

venerdì, 17 marzo 2023 droga   narcotraffico   corruzione   chiese locali  

vdnews.tv

Buenos Aires (Agenzia Fides) – Un nuovo allarme per l’aggravarsi del narcotraffico con tutte le sue nefaste conseguenze, è stato lanciato dalla Commissione Episcopale per la Pastorale Sociale della Conferenza Episcopale Argentina, con il titolo “Le ferite del narcotraffico”.
Il testo richiama le parole dei Vescovi quando evidenziavano il dramma del traffico di droga ormai molti anni fa, e "i volti sofferenti di coloro che sono intrappolati e condannati da una delle più grandi calamità degli ultimi tempi, come l'uso di droghe e le dipendenze". Secondo i Vescovi il business della droga si era ormai stabilito in tutto il paese, con una forte penetrazione soprattutto nei quartieri più poveri delle periferie delle grandi città, distruggendo famiglie e seminando la morte. "Tutto quello che è in relazione con la droga è disumanizzante, annulla il dono della libertà, sommerge con il fallimento i progetti di vita e sottomette le famiglie a dure prove" (vedi Fides 13/11/2007).
“In questi tempi stiamo assistendo a un fenomeno che aggrava dolorosamente questo problema” sottolinea la nota della Commissione Episcopale per la Pastorale Sociale appena pubblicata, citando “quella che sembrerebbe essere un'escalation di violenza senza fine con frequenza insolita nella città di Rosario, nella provincia di Santa Fe” (vedi Fides 10/3/2023).
Secondo le informazioni raccolte da Fides, a Rosario si sta svolgendo una sanguinosa lotta senza esclusione di colpi per il controllo del mercato della droga, che vede da una parte i narcotrafficanti e dall’altra alcuni membri della polizia, della politica e della magistratura. Nel 2022 si sono registrati 288 omicidi.
Riprende vigore, prosegue la nota, ciò che si sente dire spesso: “questa situazione fuori controllo è stata raggiunta con la complicità e la corruzione di alcuni leader. La società spesso sospetta che membri delle forze di sicurezza, funzionari della giustizia e politici, collaborino con i gruppi mafiosi. Questa realtà indebolisce la fiducia e scoraggia le aspettative di cambiamento. Ma è anche complice chi, potendo fare qualcosa, ignora tutto questo, se ne lava le mani e guarda dall'altra parte".
La Commissione Episcopale esprime solidarietà e vicinanza all'equipe arcidiocesana di Pastorale Sociale di Rosario, secondo cui la città vive in una situazione di ingiustizia che grida al cielo, a causa della mancanza di risposte dai diversi livelli dello Stato rappresentati da magistrati e funzionari legalmente nominati in democrazia. Inoltre, si nota il legame tra queste bande criminali organizzate e le strutture di contrabbando, il riciclaggio di denaro e i meccanismi di evasione fiscale.
“Sappiamo che ci sono molti uomini e donne disposti ad accompagnare le iniziative del governo, dei legislatori e dei giudici, per dare una risposta forte al dramma nazionale del narcotraffico – conclude la nota -. Inoltre, bisogna considerare che queste organizzazioni criminali sono spesso impegnate anche nella tratta di esseri umani per lo sfruttamento lavorativo e sessuale e nel traffico di armi”.
Ricordando che quest'anno ricorre il 250° anniversario dell'arrivo dell'immagine della Vergine del Rosario nella cappella costruita alle origini della città, e che le ha dato il suo nome, la Commissione Episcopale chiede l’intercessione della Vergine perchè ispiri tutti i cittadini, ma soprattutto la leadership politica, economica e sociale, a creare il consenso essenziale che dovrebbe essere alla base di “politiche pubbliche lucide, determinate e coraggiose, che devono essere attuate dai magistrati e dai funzionari”.
(SL) (Agenzia Fides 17/3/2023)


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