Evangelii Gaudium, 10 anni dopo. Una “road map” da ritrovare

martedì, 24 gennaio 2023 evangelizzazione   missione   papa francesco   clericalismo  

di Gianni Valente
Roma (Agenzia Fides) - Poteva essere una “Esortazione papale” come le altre. Una serie di considerazioni e raccomandazioni utili e appropriate, offerte dal Papa e ispirate ai lavori svolti dall’Assemblea del Sinodo dei vescovi del 2012, quella dedicata alla «nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana». Papa Francesco volle farne un documento-chiave per la stagione ecclesiale che stiamo vivendo. Quasi una “road map” per suggerire le «vie per il cammino della Chiesa nei prossimi anni» (§1).
Con l’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium, firmata 1l 24 novembre 2013, Papa Francesco volle «proporre alcune linee che possano incoraggiare e orientare in tutta la Chiesa una nuova tappa evangelizzatrice, piena di fervore e dinamismo» (§17). Così l’inestinguibile urgenza missionaria della Chiesa si proiettava con accenti nuovi su questo tempo ecclesiale, con un testo magisteriale singolare, operativo e a tratti impetuoso nel riproporre con forza singolare e accenti inediti che l’annuncio del Vangelo è la ragion d’essere della Chiesa.

Quando fu pubblicata, Evangelii Gaudium fece avvertire in tante pagine un palpito di ripartenza, nel grande solco della Tradizione. In quel documento, il Vescovo di Roma venuto da Buenos Aires ridisse anche che la missione di assaporare e proporre agli altri la salvezza promessa nel Vangelo non è una prestazione auto-prodotta, non si sprigiona in forza di proprie intenzioni, ragionamenti, sforzi di volontà. Il Successore di Pietro riattestò che annunciare e testimoniare il Vangelo di Cristo non può mai essere inteso come «un eroico compito personale, giacché l’opera è prima di tutto sua (…). Gesù è “il primo e il più grande evangelizzatore”. In qualunque forma di evangelizzazione il primato è sempre di Dio» (§12). Il Papa ricordò anche che la compagine ecclesiale può essere liberata dal cerchio asfittico delle proprie auto-referenzialità non per sforzo programmatico, ma se corre dietro oggi all’attrattiva di Cristo, che la può guidare a una «conversione pastorale e missionaria» di tutte le dinamiche ecclesiali, per «facilitare», rendere più facile l’incontro con Cristo per quelli che non lo hanno mai incontrato.
A distanza di quasi dieci anni, gran parte dei media (compresi quelli “specializzati” in cose ecclesiastiche) continua a restituire l’immagine di una Chiesa per certi versi ancor più ripiegata su se stessa. Oggi più di allora, tutta presa a regolare i suoi conti interni, le sue redistribuzioni di potere. Ingolfata nei tornei tra cordate interne. Assillata da personaggi e gruppi in auto-promozione permanente.
Lo scenario del presente può aiutare a asciugare toni enfatici e retoriche celebrative. Evangelii Gaudium non merita di essere sublimata e liquidata con gli altarini posticci e le parole al vento di qualche commemorazione da parata. Tantomeno si merita accaniti “rilanci” che la presentino come una specie di “linea del Partito” da riaffermare e imporre a forza agli “apparati”.
Proprio il tempo presente della Chiesa, con le sue domande aperte e l’ingombro delle sue pesantezze, può paradossalmente far affiorare con più risalto le parti vive di quel testo. Passaggi e intuizioni che oggi, a distanza di dieci anni, risultano ancor più attuali.
Oggi, forse più che allora, è evidente che la missione di annunciare il Vangelo non è e non può essere l’opera di circoli elitari mediatizzati, e che la gioia del Vangelo è testimoniata da tutto il Popolo santo di Dio, «santo in ragione di questa unzione che lo rende infallibile “in credendo”» (Evangelii Gaudium, 119), anche laddove quel popolo è un piccolo resto o è disperso nell’immensa diaspora della globalizzazione.
Oggi, forse più di dieci anni fa, risulta charo che «se uno ha realmente fatto esperienza dell’amore di Dio che lo salva, non ha bisogno di molto tempo di preparazione per andare ad annunciarlo, non può attendere che gli vengano impartite molte lezioni o lunghe istruzioni» (Evangelii Gaudium, 120).
Oggi, chi per grazia vive e testimonia la speranza cristiana in mezzo alle fragilità, insensatezze e confusioni del tempo presente può riconoscere forse con più facilità, rispetto a dieci anni fa, che «Un piccolo passo, in mezzo a grandi limiti umani, può essere più gradito a Dio della vita esteriormente corretta di chi trascorre i suoi giorni senza fronteggiare importanti difficoltà». (Evangelii Gaudium, 44).
Così anche il tempo presente della Chiesa può essere momento propizio per riannodare i fili. Ora che l’anziano Pontefice ha inaugurato un nuovo ciclo di catechesi del mercoledì, dedicato – guarda caso – alla «passione per l’evangelizzazione, cioè lo zelo apostolico» (vedi Fides 11 e 18/1/2023).
Anche per questo, da qui a novembre, con intervalli ampiamente distanziati, l’Agenzia Fides punterà a pubblicare una serie di articoli volti a riproporre i punti sorgivi e i passaggi nevralgici di Evangelii Gaudium. Si tratterà di immergersi nelle pieghe del testo, approfittando dell’occasione anche per smarcarsi dalla strategia di rimozione e imbrigliamento che nel corso degli anni ha estrapolato/distillato dal documento papale il surrogato adulterato di una lista di slogan a effetto e frasi fatte manipolabili a piacimento. Operazione neo-conformista che di fatto ha puntato a neutralizzare nel documento papale anche la portata eversiva verso tutti i clericalismi. Quelli più obsoleti e impacciati, e anche quelli “à la page”, di ultima generazione.
Gli articoli di Fides ripercorreranno i passaggi più vividi di Evangelii Gaudium non con la pretesa di chiudere il cerchio, di “rimettere le cose a posto” o rilanciare ordini di scuderia, ma per il semplice gusto (e per la tacita speranza) di rimanere spiazzati nel riconoscere – come accade sempre a chi si trova a vivere fino in fondo una autentica avventura apostolica e missionaria – che «non c’è maggior libertà che quella di lasciarsi portare dallo Spirito, rinunciando a calcolare e a controllare tutto, e permettere che Egli ci illumini, ci guidi, ci orienti, ci spinga dove Lui desidera» (Evangelii Gaudium, 280). (Agenzia Fides 24/1/2023).


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