AMERICA/BOLIVIA - Referendum sulla riforma della giustizia, aderisce anche la Chiesa cattolica

mercoledì, 18 gennaio 2023 referendum   giustizia   situazione sociale   vescovi   politica  

La Paz (Agenzia Fides) – A partire dal 25 gennaio i cittadini boliviani potranno aderire alla raccolta di firme per l’indizione di un referendum sulla riforma giudiziaria. All’iniziativa di un gruppo di giuristi indipendenti si unisce la Chiesa cattolica, attraverso la Conferenza episcopale boliviana (CEB), e le organizzazioni della società civile, come informa Fundación Jubileo, istituzione cattolica che opera in campo politico, sociale ed economico, incaricata di organizzare questo lavoro per la Chiesa cattolica.
Durante una conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, José Antonio Rivera, del Gruppo dei giuristi, ha annunciato ieri l’adesione della Chiesa cattolica e della rete di organizzazioni non governative che operano nel campo della giustizia e della tutela dei diritti umani Unitas (Unión Nacional de Instituciones para el Trabajo de Acción Social). “Sono le istituzioni più importanti che si uniscono a questa crociata nazionale affinché, in modo organizzato e territoriale, procediamo a raccogliere le firme di adesione dei boliviani" ha detto Rivera.
L’obiettivo è di raccogliere entro tre mesi 1 milione e mezzo di firme in tutto il paese, equivalenti al 20% dell’elettorato, necessarie per portare avanti il referendum. La raccolta inizierà nelle nove città capoluogo dei 9 dipartimenti in cui è suddivisa la nazione, successivamente si estenderà alle altre località. Per questo scopo saranno allestiti spazi pubblici e si effettuerà anche nella modalità “porta a porta”. Una volta raggiunte le firme necessarie, il Tribunale Supremo Elettorale (TSE) potrà indire il referendum tra agosto e settembre.
Attraverso questa iniziativa, hanno spiegato i promotori, si vuole ottenere una "giustizia efficace, trasparente e tempestiva, con giudici e magistrati indipendenti". La Giustizia boliviana infatti è afflitta dalla lentezza dei processi, dalla corruzione, dalle difficoltà di accesso della popolazione al sistema giudiziario e dalla pressione politica su giudici e magistrati.
Monsignor Aurelio Pesoa, O.F.M., Vicario apostolico di Beni e Presidente della Conferenza Episcopale Boliviana, nell’omelia della messa celebrata domenica 15 gennaio, ha sottolineato tra l’altro: “solo la verità e la giustizia ci porteranno pace e serenità non solo per alcuni, ma per tutti. Di quanta pace e serenità ha bisogno la nostra Patria, in questi giorni in cui viene gravemente ferita”.
Per più di un mese la Bolivia è stata scossa da scioperi, blocchi stradali e scontri violenti seguiti alla richiesta del Dipartimento di Santa Cruz, il più importante dal punto di vista economico, di anticipare il censimento della popolazione, per evitare al dipartimento danni economici e di rappresentanza politica alle prossime elezioni. Lo scontro tra favorevoli e contrari si è esteso ad altre località del paese e ha assunto una connotazione politica (vedi Fides 25/11/2022; 30/11/2022). Sebbene la proposta sia infine stata accettata dalle autorità competenti, il clima di polarizzazione e di confronto violento non accenna a diminuire.
Nell'omelia domenicale dell’8 gennaio, festa del Battesimo di Gesù, Monsignor Sergio Gualberti, Arcivescovo emerito di Santa Cruz, ha ricordato Giovanni Battista. “Essere giusti davanti a Dio – ha detto - richiede necessariamente di promuovere la giustizia e il diritto anche nei rapporti con gli altri, con il mondo intero e con i beni creati: ‘Io, il Signore, ti ho chiamato in giustizia... per essere luce delle nazioni... aprire gli occhi dei ciechi e far uscire i prigionieri dalla prigione’. Questo mandato del Signore è un serio campanello d'allarme per la nostra società, dove la stragrande maggioranza della popolazione si sente impotente e soffre di un'amministrazione della giustizia parziale e asservita agli interessi dei poteri del momento”. Nella conclusione ha esortato “a costruire un mondo diverso da quello di oggi, dove la giustizia, la libertà, la verità e il bene comune siano il quadro referenziale e normativo per tutti, fa parte della nostra vocazione e missione di cristiani. Non è politica, impegnarsi per la giustizia”.
(SL) (Agenzia Fides 18/1/2023)


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