AMERICA/ARGENTINA - “Paternità responsabile” non significa ledere la dignità o la libertà della persona

sabato, 8 ottobre 2022 giovani   diritti umani   vescovi  

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Buenos Aires (Agenzia Fides) – La promozione di una paternità responsabile “non dovrebbe mai aprire la strada a metodi che minano la dignità della persona, che limitano la nozione di libertà umana o che assumono decisioni per le persone che non hanno ancora raggiunto la maturità necessaria per decidere su processi irreversibili”. La Commissione Episcopale per la Vita, i Laici e la Famiglia della Conferenza Episcopale Argentina osserva “con preoccupazione la nuova campagna pubblicitaria del Ministero della Salute rivolta ad adolescenti e giovani, anche minori, sull'accesso a metodi contraccettivi e sterilizzatori praticamente irreversibili”.
Il timore della Commissione Episcopale, espresso in una dichiarazione pervenuta a Fides, è dato dal “progressivo indebolimento della coscienza sulla vita e sulla condizione umana”, che emerge ogni volta che temi come l'aborto e l'eutanasia e tanti altri dibattiti, compaiono nell'agenda pubblica. La dichiarazione mette in rilievo che la conseguenza di questo indebolimento è ridurre la condizione umana al solo aspetto materiale, regolato unicamente da “criteri di efficienza basati su dati, a volte solo statistici”. “L'esistenza della persona e la sua trascendenza non sono prese in considerazione, e la dignità degli esclusi, degli anziani, dei poveri, dei malati e dei bambini non ancora nati, è pericolosamente sconosciuta”.
Riferendosi alla campagna pubblicitaria del Ministero della Salute che ha per destinatari i giovani, la Commissione Episcopale rileva che forse ci si dovrebbe interrogare sul perché i giovani non possano progettare un futuro, perché abbiano paura o trovino difficoltà reali a vivere la loro sessualità, a prepararsi a essere genitori e a creare una famiglia. “Molto deve essere fatto – conclude il testo - per garantire migliori condizioni di vita, istruzione, opportunità di lavoro e sicurezza, in modo che, lungi dal continuare a tagliare l'orizzonte dei nostri giovani, realizziamo meglio il loro profondo anelito a una vita dignitosa e piena di speranza”.
(SL) (Agenzia Fides 8/10/2022)


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