AMERICA/COLOMBIA - "Ogni poliziotto caduto è un fratello”: i Vescovi solidali con le forze di polizia dopo gli attentati e gli omicidi

giovedì, 28 luglio 2022 narcotraffico   chiese locali  

Bogotà (Agenzia Fides) – “Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze per la perdita di numerosi membri della Polizia Nazionale. Desideriamo estendere questo sentimento a tutti i familiari dei poliziotti caduti nell’adempimento del loro dovere”: così scrive la Presidenza della Conferenza Episcopale della Colombia in una lettera inviata al Generale Jorge Luis Vargas Valencia, Direttore Generale della Polizia Nazionale della Colombia, con cui i Vescovi aderiscono ai due giorni di preghiera indetti dall’Ordinario Militare, per il 28 e il 30 luglio, al fine di “pregare il Signore per la Polizia Nazionale e per un paese in pace e riconciliato”.
"Vogliamo rinnovare la nostra gratitudine per la dedizione disinteressata di tutti i membri delle forze di polizia, che nelle varie regioni e territori della nostra amata nazione colombiana sono una presenza istituzionale" scrivono ancora i Vescovi al Generale Vargas Valencia, ribadendo la loro sollecitudine di Pastori per tutti i membri delle istituzioni della Polizia nazionale.
Dopo gli ultimi omicidi di membri della Polizia nazionale, l’Ordinario Militare, Monsignor Víctor Manuel Ochoa Cadavid, ha sottolineato in un messaggio: "Ogni poliziotto caduto è un fratello, un figlio, un padre, un colombiano. Non possiamo continuare a tenere il conto, piuttosto dobbiamo gridare al cielo per fermare questa situazione. Mai più il dolore della Patria!”. Infatti, spiega, la morte di ognuno dei nostri eroi sarà sempre accolta come il dolore della Patria: così abbiamo vissuto in questi giorni gli assassini commessi contro i nostri poliziotti. Esortando a pregare per i Poliziotti defunti, l’Ordinario militare “invita ad abbanonare l'indifferenza che ci fa guardare da un’altra parte”.
Secondo le informazioni raccolte da Fides, nelle ultime settimane i membri della Polizia Nazionale sono stati oggetto di attentati e omicidi da parte della banda criminale di narcotrafficanti denominata “il clan del Golfo”, come risposta all’estradizione negli Stati Uniti del loro capo, Dairo Antonio Úsuga, alias "Otoniel". Il bilancio provvisorio parla di oltre 30 poliziotti uccisi e di almeno 25 attentati che hanno provocato danni e feriti. In questa ondata di violenza va inserito anche l’assassinio del Procuratore antidroga paraguayano, Marcelo Daniel Pecci Albertini, avvenuto l’11 maggio, mentre era in viaggio di nozze a Barú, un'isola turistica della Colombia, ed è stato raggiunto dai sicari sulla spiaggia privata dell’albergo. Pecci era noto per il suo coinvolgimento in casi giudiziari relativi al riciclaggio di denaro e alle organizzazioni del narcotraffico. In Paraguay ricopriva l'incarico di Procuratore contro la criminalità organizzata, il traffico di droga, il riciclaggio di denaro e il finanziamento al terrorismo (vedi Fides 12/5/2022).
(SL) (Agenzia Fides 28/7/2022)


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